L’eredità della storia con i suoi errori, l’appartenenza alla criminalità organizzata come una cicatrice dell’anima, monologhi di integrazione e diversità, riflessioni di umanità tra sacro e profano. Si intitola Attraversamenti la Stagione teatrale 2025 della Cittadella degli artisti di Molfetta, a cura di Teresa Ludovico per Teatri di Bari. Spettacoli per tutte le età che fino ad aprile animeranno il palcoscenico del laboratorio urbano.
Stagione serale – Ad inaugurare la programmazione serale domenica 19 gennaio è la nuova coproduzione di Compagnia del Sole e Teatri di Bari, tratta da un romanzo di Paolo Comentale: Quando le stelle caddero nel fiume (19 gennaio). Flavio Albanese, Augusto Masiello e Massimiliano di Corato sono gli interpreti del drammatico racconto di una delle azioni più riprovevoli della storia italiana: il massacro messo in atto dalle truppe coloniali fasciste in Africa nel 1937. Domenica 9 febbraio è la volta di un giovane talento della scena teatrale internazionale: la lituana Sofija Zobina, protagonista di Io amo Italia, produzione Teatri di Bari vincitrice del premio ‘Speciale Off’ all’ultima edizione del Roma Fringe Festival. Un monologo semi-autobiografico in cui un’attrice vorrebbe parlare con il pubblico ma viene costantemente interrotta da sua madre, una spogliarellista straniera.
Giusto, in programma domenica 23 febbraio, è la storia surreale, buffa e dolente di una diversità nel mondo contemporaneo. Il monologo di Rosario Lisma è un divertente, seppur amaro, spaccato di vita dagli echi fantozziani: l’impiegato protagonista racconta la sua infanzia, ma anche i colleghi d’ufficio all’Inps di Milano, un microcosmo di ridicole creature animali, in cui lui, nato su uno scoglio in mezzo al mare, si sente straniero e solo. Solitudine che permea anche dalle parole del protagonista di Atto di dolore (9 marzo), scritto e interpretato da Riccardo Lanzarone. Un viaggio dentro la mente del primo pentito di mafia, dall’ingresso nel mondo della criminalità organizzata al calvario del manicomio e delle torture, un crudo racconto che ci porta al giorno in cui riacquista la libertà e viene ucciso da Cosa Nostra per aver violato le leggi dell’omertà.
Chiudono la programmazione serale due produzioni Teatri di Bari dirette da Teresa Ludovico. L’Anfitrione di Plauto torna in scena con un’esplosiva riscrittura il 23 marzo: un’indagine sul tema dell’identità, trasposta nel moderno tra dialoghi e coreografie. Il 13 aprile sul palcoscenico Barabba, il testamento spirituale del drammaturgo Antonio Tarantino. Un testo dove torna a dare nuova vita ad un personaggio di ascendenza evangelica come nei suoi drammi d’esordio. Michele Schiano di Cola è Barabba, ‘l’altro Gesù’, che passa in rassegna l’umanità all’interno di una torre di sbarre di ferro, la sua personale prigione al centro del progetto scenico di Vincent Longuemare.
Famiglie a teatro
La programmazione teatrale si completa con gli spettacoli per i più piccoli della Stagione Famiglie a teatro. Il 5 gennaio è la musica a guidare una versione rinnovata della celebre fiaba natalizia tedesca con Schiaccianoci swing (consigliato a un pubblico a partire da 5 anni), un concerto teatrale per bambini e famiglie. Il 2 febbraio è la volta de La favola di Peter (da 6 anni), dove Peter Pan si confronta con la sua ombra utilizzando un linguaggio onirico, poetico e ironico.