(di Francesca Emilio) Aumenta il disagio sociale nel Barese e di conseguenza crescono le famiglie in povertà. A raccontarlo a Borderline24 è Michele Tataranni, presidente dell’associazione In.Con.Tra che ha voluto tracciare un bilancio di quella che è, di fatto, l’altra faccia del Natale, periodo in cui, alle feste e alle luci sempre accese, fanno da contraltare le situazioni di povertà che vedono tanti restare ai margini, li dove quella luce non arriva. Quest’anno, ha evidenziato Tataranni “sono aumentate ulteriormente le famiglie in difficoltà”.
Se l’anno scorso erano 900, sono 1080 quelle a carico dell’associazione. “Ma abbiamo tantissime altre richieste da parte di famiglie che chiedono di essere assistite – ha proseguito – non solo di Bari, ma anche della provincia”. Tra loro molti padri separati o ragazze madri, ma anche famiglie che non riescono più a sostenere le spese con un caro prezzi che sta gravando sui cittadini tanto da non poter permettere loro, in alcuni casi, di portare a tavola un pasto caldo. “Aumentano anche le famiglie con disabili a carico – ha aggiunto – purtroppo per loro sostenere le spese è in alcuni casi anche più difficile. E grava, oltre al caro prezzi, anche l’assenza del reddito di cittadinanza. Ci sono molti separati, tante famiglie con nuclei vasti che vivono in case piccole e hanno difficoltà a pagare le bollette o a sostenere i costi per nutrirsi o affrontare le cure. Una povertà che non è solo economica, ma sociale”, ha sottolineato.
“Il nostro – ha aggiunto – è un percorso che non prevede solo assistenzialismo, è un supporto costante, perché è quello che manca. Cerchiamo di farlo attraverso diversi canali, fornendo alle famiglie anche supporto psicologico e rieducativo. Molti sono inconsapevoli dei propri diritti e c’è una povertà educativa disamante che non permette a molti di crescere e di intraprendere altre strade. Un ringraziamento va soprattutto alla fondazione Arca che ci ha scelti permettendo di poter dare supporto a più persone, famiglie e senza fissa dimora che altrimenti sarebbero rimasti soli. Adesso siamo un faro in piazza Moro, ci piace pensarci come un mare di solidarietà nella disperazione quotidiana che tanti vivono. È importante esserci, donare il proprio tempo, per questo stiamo investendo sui giovani volontari e proseguiamo nelle attività, non solo il food truck, ma anche il market sociale, dove aumentano le richieste, il caffè letterario. Cerchiamo di essere con la gente, tra la gente, diventando la loro casa e la loro famiglia”, ha concluso. Diverse le attività organizzate durante le festività natalizie per restare al fianco di chi vive in condizioni di povertà che proseguiranno anche nei prossimi giorni.
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