Due fratelli di 18 e 22 anni, con precedenti di polizia, sono stati fermati e portati in carcere con le accuse di omicidio e porto illecito di arma da sparo per la morte del 55enne Nicola Manzi, ucciso nel pomeriggio di ieri a Corato, nel Barese, mentre era in strada con suo fratello e sua moglie. Quest’ultima è stata fermata con l’accusa di tentato omicidio perché, dopo aver raccolto la pistola del marito, ha inseguito i due fratelli sparando contro di loro. Nel corso della sparatoria è rimasto gravemente ferito il fratello di Manzi e quindi i due giovani sono anche accusati di tentato omicidio.
Fondamentali per le indagini – evidenzia la procura di Trani in una nota – sono state le immagini della videosorveglianza della zona, mentre di scarsa utilità vengono definite le testimonianze raccolte dagli investigatori.Di scarsa utilità, invece, gli apporti delle testimonianze e degli interrogatori raccolti dal Pubblico Ministero e dagli investigatori nell’immediatezza.
Nel corso del sopralluogo, svolto dalla Sezione Investigazioni Scientifiche dell’Arma dei Carabinieri, sono stati repertati numerosi bossoli, di diverso calibro, esplosi dalle armi utilizzate nel corso della sparatoria. Le armi non sono state rinvenute sul posto né nella disponibilità delle persone fermate. L’accertamento dell’intera dinamica dei fatti, del movente dell’omicidio e dell’eventuale ulteriore coinvolgimento di altre persone proseguirà nelle prossime ore.
È importante sottolineare che le indagini si trovano nella fase delle indagini preliminari e le presunte responsabilità delle persone coinvolte saranno vagliate da un giudice nell’ambito del processo, grazie anche al contributo della difesa nel contraddittorio delle parti.
Il G.I.P. valuterà la sussistenza dei presupposti del fermo e dell’adozione della misura cautelare personale.
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