Smartphone con 3 fotocamere e grandangolo hitech; eppure, per i giovani è boom di fotocamere vintage.
Che si tratti di fotocamere digitali o perfino analogiche, sono in molti ad oggi ad abbandonare i telefoni di ultima tecnologia per immortalare i propri momenti speciali.
Un amore e sicuramente anche un trend spopolato nell’ultimo anno anche grazie a Tik Tok dove l’hashtag #y2k, sigla che sta a indicare gli anni 2000, epoca eletta a fonte principale di ispirazione dai teenagers, conta oltre 15 milioni di visualizzazioni e #digitalcamera più di 185 milioni.
Gli scatti “veri”, quelli senza modifiche e ritocchi di intelligenza artificiale, ma soprattutto pronti per esser poi stampati, sembrano interessare più di quelli virtuali e visibili solo attraverso lo schermo di un pc o di un telefono a volte con memoria troppo piena.
Foto mosse, sovraesposte o talvolta troppo buie, colori deboli e poco contrastati, si rivelano essere tra i dettagli estetici più apprezzati.
E’ come se le immagini scattate dagli smartphone si perdessero tra mille altre, forse mai più riviste.
Uno scatto analogico pare esser preferito perché tangibile, il risultato finale, può essere appeso al muro o regalato a un amico, anche in un’epoca in cui tutto è digitalizzato. Con un numero limitato di scatti, si riscopre il piacere di catturare solo i momenti veramente unici e significativi. E, se non bastasse, l’attesa di qualche giorno per scoprire il risultato rende ogni istante ancora più speciale.
“Le foto nel mio telefono si perdono quasi, sono troppe e negli anni le dimentico. Invece, inquadrare e creare una foto come desidero, stamparla e appenderla in camera è davvero un’altra cosa”, è questo il pensiero di una diciassettenne romana. E come lei non solo teenager ma anche fotografi di strada hanno iniziato a utilizzare fotocamere analogiche per catturare immagini a colori o in bianco e nero, richiamando alla mente le fotografie dei tempi passati.
Che si tratti solo di una moda passeggera o di un ritorno ad una maggiore autenticità fotografica, forse così impareremo a riapprezzare il bello delle imperfezioni e della spontaneità.