“Il governo si deve fermare. Dopo la sentenza della Consulta la legge Calderoli non può più essere applicata perché è necessario che si pronunci il Parlamento e che affronti la questione Autonomia integralmente”. Così al Corriere della Sera il governatore della Puglia Michele Emiliano. “La mia idea – dice – è che, al di là del fatto che la Corte costituzionale abbia demolito la legge Calderoli, è sempre bene sottoporre ad un dibattito generale la questione dell’Autonomia differenziata. Il referendum è un’occasione imperdibile. Raggiungere il quorum di un referendum abrogativo è molto difficile, direi quasi impossibile in Italia. Però secondo me vale la pena comunque provarci, perché in questo modo avremo la possibilità di spiegare agli italiani una cosa complicata che è appunto l’articolo 116, comma 3 della Costituzione, sul quale la Corte costituzionale ha scritto una sentenza di più di 100 pagine.
Una sentenza bellissima che smonta ogni prospettiva di secessione. La sentenza della Consulta è una pietra miliare che rimane ferma e che comunque non potrebbe essere minata o superata dalla sfida sul quorum”. Timore di una bocciatura della Consulta? “Non c’è timore, perché abbiamo in mano la sentenza della Corte costituzionale che indica chiaramente i confini che lo Stato non può superare quando deciderà di legiferare”. Se dessero al Sud garanzie sul fondo perequativo potreste ragionarci? “La strada l’ha tracciata chiaramente la Consulta: non si tratta di ragionare ma di pretendere che lo Stato, prima di riconoscere un’autonomia alle regioni, elimini i divari che esistono tra i diversi territori, perché i cittadini italiani sono tutti uguali”.