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Bari, degrado nelle case popolari a Catino: “Così da 20 anni”

Dai palazzi che cadono a pezzi, alle crepe nei muri, sino alle canne fumarie rotte. La denuncia

Pubblicato da: Francesca Emilio | Mer, 4 Dicembre 2024 - 10:05

(Di Francesca Emilio) – L’asfalto è dissestato, i palazzi cadono a pezzi, ci sono crepe nei muri. Su alcuni pilastri si vede addirittura lo scheletro di ferro posizionato lì ormai oltre venti anni fa. C’è ruggine ovunque: dalle recinzioni, al cancello, quello che ne resta, perché il corpo centrale è stato distrutto dai vandali e non è stato mai sostituito. Siamo a Catino, nel Municipio 5 di Bari, in un luogo che, raccontato così e visto dall’esterno, sembrerebbe abbandonato e disabitato da anni e invece no. Oltre quelle mura con calcinacci a rischio crollo ci vivono persone, famiglie, tra loro bambini, anziani e giovani coppie pronte a costruirsi una vita in un luogo che, raccontano “intorno ha solo degrado e desolazione”. In passato c’erano state già diverse denunce, l’ultima nel marzo del 2024, quando due anziani avevano raccontato a Borderline24 dei disagi relativi sia alle case popolari, sia al proprio appartamento dove dovevano “ammalarsi per restare vivi” per via delle esalazioni tossiche della caldaia “non a norma” e “mai controllata”. Un’altra denuncia era stata effettuata nel 2017, dall’ex consigliere comunale, oggi europarlamentare, Michele Picaro. Da allora sembra non sia cambiato nulla, anzi, la situazione, racconta una cittadina, “è anche peggiorata”.

“Anni fa scrissi una lettera a Michele Picaro elencando i problemi – ha spiegato – lui si mobilitò, fece reclamo, ma dal Comune non abbiamo mai ricevuto risposta. La situazione è rimasta invariata. Fecero la finta di venire a fare delle perizie, ma alla fine non hanno concluso più nulla. L’ultima volta che son stati eseguiti dei lavori, risale a più di 20 anni fa. Prima i palazzi erano grigi e quel colore assurdo…non l’ho mai capito chi l’ha deciso. Oltre ad essere orrendo, si differenzia troppo da tutti gli altri edifici del quartiere. Ormai la pittura sta cedendo, vuoi il tempo, vuoi la vicinanza al mare (magari andrebbero utilizzati materiali più resistenti e non delle pitture scadenti come hanno fatto precedentemente). Alcuni condomini per dare una parvenza di ordine hanno pitturato di loro iniziativa le zone vicine ai loro portoni”, ha sottolineato. Non solo questo però, i problemi riguardano anche la sicurezza.

“I miei – ha proseguito mostrando alcune foto (in basso, ndr) – vivono li dal 1986, da allora l’asfalto non è mai stato rinnovato. Oltre a costituire un pericolo per un qualsiasi bambino, ma anche per gli adulti che possono inciampare, rovina anche le gomme delle auto. Pare che il comune, anni fa, abbia risposto dicendo che il rinnovo dell’asfalto non è di loro pertinenza perché ci sono i cancelli. Ma ci son sempre stati: lasciano intendere che sia come una proprietà privata? Adesso siamo anche senza cancello da anni, è stato distrutto da un atto di vandalismo. Dovrebbe spettare agli inquilini del condominio, ma è un varco aperto che permette a chiunque di entrare e uscire. Le canne fumarie? Non funzionano! Anche le piazzole dove da bambini giocavamo, sono sgretolate del tutto, per non parlare delle anime di ferro che fuoriescono dai muretti e dai balconi. Stanno terminando il campo da rugby e si presume che possa venire gente da fuori, hanno quasi terminato i lavori vicino la chiesa. Lasciare così quei palazzi è veramente un pugno in entrambi gli occhi. La situazione è veramente vergognosa. E resta il fatto che gli inquilini, come i miei genitori, pagano puntualmente l’affitto”, ha concluso.

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