Al Teatro Kismet in scena nel week-end un intenso testo che indaga il ruolo della donna nel tempo, l’indipendenza, la prospettiva di futuro, la solitudine, la mancanza di mezzi e di risorse. Valentina Picello, diretta dal drammaturgo argentino Claudio Tolcachir, torna sul palcoscenico dell’Opificio per le Arti di Bari sabato 7 dicembre alle ore 21 e domenica 8 dicembre alle ore 18 con Anna Cappelli, nuova coproduzione di Teatri di Bari con Carnezzeria, Teatro di Roma e la collaborazione di AMAT & Teatri di Pesaro per RAM. Dopo ‘Edificio 3. Storia di un intento assurdo’ si rinnova quindi il sodalizio artistico tra l’attrice barese e il drammaturgo argentino, a partire dal testo di Annibale Ruccello, scomparso prematuramente nel 1986, autore di culto dalla voce lirica e beffarda, espressiva di una generazione ansiosa di ricreare un teatro nuovo e dentro la realtà, ma capace anche di ridere nella tragedia.
“Con umorismo pungente e assurdo, la pièce ci conduce attraverso i labirinti della mente di un personaggio inconsueto, pieno di contraddizioni – racconta Tolcachir – Commovente e imbarazzante allo stesso tempo. Ciascuno di noi potrebbe conoscerla, incrociarla nella propria vita; ma potremmo anche essere lei. Sentirci così impotenti da prendere le decisioni peggiori. Un gioiello teatrale sul corpo di un’attrice unica, Valentina. La sua sensibilità, la sua immaginazione e l’infinita delicatezza del suo humor daranno a questo testo una impronta unica e piena di aria fresca. Una proposta molto netta: questa donna, il pubblico, e la vita in mezzo a loro. Lo humor e la tragedia mischiati. Quel sorriso doloroso che ci attraversa e non ci lascia indifferenti”.
A fare da contraltare al monologo, una scenografia ‘apocalittica’, tra macerie in cui la protagonista si muove mentre dipana il filo della sua vita. “La scena affaccia sulle macerie di una vicenda che continuamente ritesse se stessa – ricorda lo scenografo Cosimo Ferrigolo – «in un vago altrove, tra il Vero e l’immaginario» dove – nelle parole di Nathaniel Hawthorne – «possono entrare gli spettri senza terrorizzarci»; dove «una forma amata un tempo ma ora scomparsa, se ne sta lì […] con un aspetto che ci lascia incerti a dubitare se stia tornando da molto lontano o se non si sia mai veramente staccata dal suo posto accanto al nostro fuoco». La Stagione 2024.25 è organizzata dal TRIC Teatri di Bari con il sostegno del Ministero della Cultura, della Regione Puglia e del Comune di Bari; di importanti aziende del territorio come Serveco, Planetek, Sud Sistemi e Progeva; del supporto, concreto e morale, dei cittadini-spettatori soci dell’Associazione Amici del Kismet.