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Mafia a Bari, il pentito: “Boss ad incontro elettorale con Decaro”

Collaboratore di giustizia ascoltato oggi in aula

Pubblicato da: redazione | Mer, 4 Dicembre 2024 - 17:54
procura bari tribunale

Il collaboratore di giustizia Nicola De Santis, ascoltato oggi in aula, ha ribadito le dichiarazioni su presunti legami tra mafia e politica a Bari, riferendosi a un incontro che sarebbe avvenuto anni fa tra l’ex sindaco, Antonio Decaro, e Massimo Parisi, fratello del boss di Japigia, Savino Parisi. Secondo De Santis, il clan Parisi avrebbe fornito sostegno elettorale per la campagna del presidente di circoscrizione e per il Comune. Decaro ha sempre negato di aver preso parte all’incontro. La Procura di Bari, dopo aver indagato, aveva deciso di archiviare il caso.

De Santis ha raccontato che l’incontro si sarebbe svolto tra il 2008 e il 2010, poco prima di una campagna elettorale. “Massimo Parisi era già nell’azienda del trasporto pubblico prima del concorso, grazie alla politica” – ha dichiarato, aggiungendo che il clan aveva il compito di raccogliere voti per le elezioni. Come esempio, De Santis ha citato Giorgio D’Amore, candidato alla presidenza della circoscrizione Japigia-Torre a Mare, il quale, secondo il collaboratore, si sarebbe “vantato” di aver ottenuto “duemila voti a Japigia.” Le affermazioni di De Santis erano già state menzionate nel provvedimento del 26 febbraio scorso, con cui il Tribunale di Bari ha disposto l’amministrazione giudiziaria per l’Amtab, l’azienda del trasporto pubblico locale. Il fatto rientra nell’ambito del processo nato dall’inchiesta Codice Interno, che ha svelato presunti intrecci tra mafia, politica e imprenditoria a Bari. L’inchiesta, la scorsa primavera, ha portato a 130 arresti e all’invio di una commissione d’accesso da parte del Viminale per verificare eventuali infiltrazioni mafiose nel Comune.

Sulla questione delle assunzioni Amtab invece De Santis ha dichiarato che le assunzioni avvenivano tramite “agenzia interinale dalla quale venivano chiamate sempre le stesse persone”. “Se negli elenchi dell’agenzia c’erano 50 persone, venivano chiamate sempre quelle 6-7”, ha proseguito in merito a quanto accaduto nei primi anni duemila. Lo stesso venne assunto come autista nel 2004 tramite agenzia interinale. “Il direttore – ha detto ancora De Santis – veniva pressato per assumere nell’azienda persone vicine ai clan”. De Santis ha inoltre confermato che in passato aveva già messo a verbale che alcuni concorsi per l’Amtab “sarebbero stati truccati per favorire l’assunzione di persone vicine ai clan”. “Le pressioni – dichiara ancora – venivano fatte anche sull’ex responsabile dell’area sosta di Amtab. Quando c’erano concerti o eventi era Michele De Tullio a fare le squadre”. Il responsabile ubbidiva alle richieste perché aveva paura, sapeva che di fronte aveva il clan Parisi. E anche con Massimo andava con i guanti”.

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