Il 31,6% dei commercialisti italiani reputa i servizi socioassistenziali del proprio comune di residenza “inadeguati alle esigenze familiari, il 51,6% pensa che siano poco adeguati/migliorabili e il 16,8% li ritiene per nulla adeguati”. In occasione della Giornata internazionale delle persone con disabilità, il comitato Pari opportunità del Consiglio nazionale della categoria professionale, recita una nota, ha presentato i dati relativi alle attività di cura e assistenza in ambito familiare dove sono presenti genitori e parenti disabili da assistere – emersi dalla ricerca effettuata su un campione di oltre 5000 iscritti all’Albo, per “contribuire a diffondere una cultura sempre più attenta e inclusiva per le diversamente abili, e con l’auspicio che la disabilità non venga più percepita esclusivamente come una questione familiare, ma affrontata e sostenuta concretamente dalla categoria attraverso specifici interventi di assistenza”.
Dal sondaggio, inoltre, “emerge che il 27,5% degli intervistati ha genitori e/o parenti anziani, o con disabilità da assistere. Il 62,7% di chi ha figli e/o altri familiari da assistere è supportato nell’attività di cura da altri familiari, il 37,7% ha dichiarato di dedicare più di due ore al giorno in media alla loro assistenza, il 26,2% tra le 3 e le 4 ore, l’11,5% più di 5 ore”, si legge, infine.