Il Tavolo regionale per la Palestina – contro le guerre contro il governo Meloni – di ritorno dalla grande manifestazione di Roma per la Palestina, invita tutti/e a Bari a partecipare al corteo di carattere regionale che si svolgerà sabato 7 dicembre con partenza alle ore 17:00 dal piazzale prospiciente alla Direzione INPS (affianco la III regione aerea) su lungomare Nazario Sauro.
I temi che saranno portati nel corteo per i quali il Tavolo regionale per la Palestina finora si è sempre battuto, riguardano le politiche del governo verso spinge sempre più verso i tagli alla sanità pubblica, verso l’istruzione e alle università, verso le privatizzazioni dei servizi pubblici a vantaggio e sostegno delle risorse da destinare alle armi funzionali alle guerre in corso e dei processi di militarizzazione dei territori. Assieme a questi temi importanti il corteo porterà anche il tema del ddl 1660, il c.d. “decreto sicurezza”, pericoloso per democrazia e conflitto sociale, per il quale perfino l’Osce, Organizzazione per la sicurezza in Europa a cui aderiscono 57 paesi, ha messo in guardia l’Italia da questo ddl poiché il vero obiettivo che si prefigge chiaramente è la criminalizzazione di qualsiasi forma di opposizione.
• il corteo partirà dalla Terza Regione Aerea, impegnata in operazioni lungo il confine polacco – ucraino, per gridare un forte NO alle guerre guidate dagli USA e dalla Nato; guerre realizzate per ristabilire un primato economico a livello mondiale ed uscire dalla crisi in cui sono cadute, fino a provocare una terza guerra mondiale. Per dire ancora NO al processo di militarizzazione che la Puglia sta subendo in relazione ai futuri scenari di guerra che si configurano già da adesso e che si spingono fino all’Indocina. Intanto il presidente Mattarella ha inaugurato a Livorno la nuova portaerei italiana “Trieste” che sarà destinata a Brindisi che è funzionale al programma “basi blu” che è un programma del Ministero della Difesa, che prevede la modernizzazione e l’adeguamento agli standard NATO delle infrastrutture marittime in capo alla Marina Militare, secondo i nuovi standard operativi della NATO.
• il corteo passerà davanti la Presidenza della regione Puglia su lungomare Nazario Sauro per denunciare la complicità delle istituzioni, che non solo continuano a non prendere posizione sul genocidio in Palestina ma che sostengono, attraverso mille fili, Israele con rapporti militari, industriali, turistici, culturali che permettono ad Israele ad avere in Puglia solidi appoggi e solidi legami.
• il corteo farà tappa anche davanti al Consolato Israeliano, punto di riferimento per gli interessi in Puglia del paese responsabile del Genocidio del Popolo Palestinese; il console onorario di Israele a Bari non è un semplice console onorario ma è la figura che cura fattivamente gli interessi di Israele in Puglia ed oltre la Puglia.
• il corteo esprimerà solidarietà al popolo Curdo ed alla rivoluzione in Rojava per l’attacco che sta subendo in Siria dalle forze jihadiste filo –turche; nelle settimane scorse siamo già tornati a chiedere al Sindaco di Bari, Vito Leccese, la cittadinanza onoraria al Presidente Abdullah Öcalan che è il leader riconosciuto del popolo curdo nella lotta per i diritti dei popoli/nazioni oppressi e in particolari per i diritti delle donne al quale, è sempre bene ricordare, il 1° ottobre del 1999, il tribunale di Roma riconobbe il diritto di asilo politico ai sensi dell’art 10, terzo comma, della Costituzione della Repubblica Italiana ma che continua a in prigione in assoluto isolamento su di una isola turca da oltre 25 anni .
• il corteo terminerà davanti l’università, simbolo di quel legame che attraverso i tanti progetti le Università realizzano con Israele; è solo grazie agli studenti universitari di Bari e di tutta Italia che molti di questi progetti sono stati cancellati.
Come Tavolo regionale continueremo le attività nei prossimi mesi con iniziative in tutta la Puglia; cercheremo di ostacolare con la lotta sui territori le politiche deleterie del governo meloni che riguardano i tagli alla sanità pubblica, i tagli all’istruzione e alle università, le privatizzazioni dei servizi pubblici, il sostegno alle guerre e i processi di militarizzazione.