Quando si è alla ricerca di casa, uno degli aspetti più attenzionati è la presenza o meno dell’ascensore nell’edificio, soprattutto se si desidera alloggiare ai piani alti. Ma quanto si è costretti a spendere in più acquistando un immobile servito da ascensore? Secondo un’analisi di Immobiliare.it Insights, proptech company del gruppo di Immobiliare.it, il portale immobiliare, nel nostro Paese le case con ascensore costano, mediamente, il 21% in più, con un prezzo al metro quadro che ammonta a poco più di 2.400 euro. Al contrario, scegliendo un immobile privo di ascensore si rimane, in media, appena sotto i 2.000 euro/mq.
Se si guarda ai dati delle singole città della nostra Penisola, si nota una differenza più marcata in Sicilia e nei grandi centri del Meridione: su tutti, spicca Bari, dove il surplus di prezzo, se si opta per immobili con ascensore, è attualmente pari al 54%. Poco dietro si posiziona Palermo, dove il gap è del 51%, mentre a Catania e Napoli la distanza è rispettivamente del 35% e del 34%.
Solo Torino, tra le altre grandi città del nostro Paese, raggiunge questi numeri: nel capoluogo piemontese, infatti, per acquistare un immobile con ascensore bisogna mettere a budget il 39% in più. Negli altri comuni analizzati, invece, la distanza di prezzo tra le due tipologie di acquisto si assottiglia. A Genova, puntare sull’ascensore significa spendere il 28% in più, mentre a Verona il 23%. Si scende al +18% a Bologna, al +16% a Milano, al +13% a Venezia e al +11% a Roma.
Firenze è invece la città dove la differenza è più ridotta, visto che comprare una casa in un edificio con ascensore richiede una spesa solo del 10% maggiore rispetto a un acquisto senza ascensore. «La presenza dell’ascensore, che rappresenta senza dubbio un benefit non indifferente per il potenziale acquirente, incide inevitabilmente sul costo degli immobili – afferma Antonio Intini, Chief Business Development Officer di Immobiliare.it – Il surplus si nota soprattutto al Sud e nelle Isole, dove spesso il prezzo di partenza delle case è più basso e quindi il margine di crescita è maggiore, e meno in quelle città, come Roma, Milano e Firenze, dove le abitazioni mediamente hanno già raggiunto prezzi più elevati».
Le variazioni rispetto a 5 anni fa Nel confronto con il 2019, il dato generale Italia indica che i prezzi delle case con o senza
ascensore sono cresciuti quasi di pari passo, registrando rispettivamente un +10,2% e un +10,7%. Tuttavia, si notano andamenti differenti città per città.
A Venezia e Milano gli immobili senza ascensore hanno conosciuto un incremento decisamente maggiore nel periodo: nel capoluogo veneto si riscontra un +56%, a fronte di un +36,5% delle case munite di ascensore. Queste ultime si sono invece rivalutate del 40,3% nella città del Duomo, contro il +51,5% di quelle sprovviste di ascensore.
Lo stesso trend di Venezia e Milano, seppur con una discrepanza minore tra i due prezzi, lo hanno sperimentato anche Torino e Palermo: nella città della Mole, le case senza ascensore hanno visto una crescita dei costi, dal 2019, del 10%, contro il +4,8% di quelle dotate di ascensore. Nel capoluogo siciliano, invece, le prime si sono rivalutate del 6,7%, contro il 3% delle seconde.
Ci sono invece 5 città in cui si è registrato il processo inverso, con un aumento maggiore dei prezzi degli immobili con ascensore. Si tratta di Bari (+9,8% vs +8,3%), Firenze (+13,6% vs +10,2%), Napoli (+9,1% vs +8,1%), Verona (+34,8% vs +27%) e Bologna (+23% vs +22%). A Roma, l’incremento del prezzo al metro quadro è simile per le due tipologie (+4,3% con ascensore e +4% senza), mentre in altre due località il prezzo si è addirittura abbassato rispetto a 5 anni fa. A Catania si evidenzia un -0,7% degli immobili con ascensore e un -5,5% di quelli senza ascensore, mentre a Genova un -1,8% per il primo tipo e un -0,4% per il secondo.