La tazzina di caffè a 2 euro nei bar italiani è un rischio sempre più reale. Lo afferma Assoutenti, che interviene sui record delle quotazioni del caffè, con l’Arabica che sulla piazza di New York ha raggiunto i 3,19 dollari per libbra con un rialzo del 70% da inizio anno, mentre il Robusta segna i valori più alti dagli anni Settanta.
“Le forti tensioni che hanno investito le quotazioni del caffè si ripercuoteranno sui listini praticati al pubblico, portando a inevitabili ritocchi al rialzo per la classica tazzina servita al bar, ma anche per il cappuccino – spiega il presidente Gabriele Melluso – Negli ultimi anni l’espresso ha subito continui aumenti di prezzo, al punto che nel primo semestre del 2024 il prezzo medio nelle principali città si è attestato a 1,19 euro rispetto a 1,03 del 2021, con un rincaro del +16,1% in tre anni. Per non parlare del caffè consumato al tavolo, che in alcune zone d’Italia a forte vocazione turistica può arrivare anche a 5 euro ”.
“Dopo il caro-energia che ha fatto impennare i listini, i nuovi record toccati dalle quotazioni del caffè rischiano di far diventare sempre più reale e vicina l’ipotesi della tazzina a 2 euro paventata pochi mesi fa dai produttori: ipotesi che determinerebbe una stangata per le tasche dei consumatori e che provocherebbe una modifica radicale nelle abitudini degli italiani, considerato che in Italia vengono serviti nei locali pubblici circa 6 miliardi di caffè all’anno, generando un giro d’affari di circa 7 miliardi di euro” – conclude Melluso.