Ieri sera è stata pubblicata la graduatoria dell’avviso pubblico del Ministero che prevede un contributo a posteriori per le manifestazioni di Carnevale, tra cui il Carnevale di Putignano. Il Ministero della Cultura ha decurtato il contributo al Carnevale di Putignano – edizione febbraio 2024 nell’ambito dei fondi ai carnevali storici: dai 260mila euro del 2023, l’ente ha stanziato solo 60mila euro per il 2024.
I fatti riportati in una nota del Carnevale
Seguendo il lavoro fatto nel 2023 per il riconoscimento di un contributo di 260mila euro dal Ministero a seguito della manifestazione del febbraio 2023, e a seguito dell’uscita dell’avviso pubblico del MIC a ottobre 2024 per la manifestazione del febbraio precedente, la Fondazione Carnevale di Putignano presenta al Ministero la documentazione richiesta corredandola di una relazione tecnica dettagliata così come presentata lo scorso anno, arricchendola di ulteriori documenti che dimostrano la storicità tramandata tramite tradizione orale. Il 19 novembre scorso, alle 21:22, il Ministero invia una richiesta di integrazione della documentazione nei 5 giorni
consecutivi, facendo riferimento a ulteriore documentazione e riferimenti bibliografici e storici, nonché copie dei documenti originali attestanti la storicità dichiarata. Sabato scorso 23 novembre, la Fondazione quindi risponde con ulteriori integrazioni e una relazione più dettagliata e specifica in cui si evidenzia che la tradizione è per di più tramandata in maniera orale e documentata da storiografia e bibliografia che viene accuratamente citata. Ieri sera, quindi, la pubblicazione della graduatoria per il 2024 con il risultato suddetto che vede il Carnevale di Putignano passare dalla 1 alla 3 fascia proprio per suddetta relazione che, la Fondazione ci tiene a precisare, si esplicava nella richiesta da parte del Ministero di una “scheda” attestante la storicità e non veri e propri documenti originali. Inoltre, è singolare notare che tale richiesta è stata formulata successivamente alla conclusione dell’avviso pubblico, e che nessuna menzione è stata data a tale documento come indicatore ufficiale a supporto e validazione del criterio della storicità.
Questo risultato richiede, oggi, di dover riconsiderare il bilancio consuntivo e le spese effettuate dalla precedente gestione del Carnevale di Putignano che, ipotizzando un credito di 260mila euro, ha sostenuto maggiori spese per l’edizione 2024. Attualmente, però, tale credito si è ridotto a 60mila euro, creando un maggiore disequilibrio nella precedente gestione che è stata in carica fino al 27 agosto 2024 e che ha parlato di una “Fondazione in salute” durante il passaggio di consegne.
L’attuale CDA della Fondazione, con il Presidente Danilo Daresta, aveva già dichiarato la preoccupazione verso questo metodo di lavoro basato su spese effettuate senza certezza di effettiva entrata. A settembre, infatti, un mese dopo l’insediamento dell’attuale CDA, il Presidente Daresta aveva già preannunciato la volontà di questa gestione di invertire il peso di contributi privati e pubblici. In questo senso, la Fondazione attuale negli ultimi mesi ha lavorato per aumentare l’ingresso di risorse private, prospettando un migliore utilizzo delle risorse economiche preventivate e una razionalizzazione dei costi e costruendo un progetto per coinvolgere gli imprenditori, locali e nazionali, nella vita della Fondazione e nella kermesse 2025. Ad oggi però, purtroppo, le risorse reperite saranno utili esclusivamente per ripianare il minore gettito.
A seguito di approfondimenti e analisi in queste ultime ore, la Fondazione ha per prima cosa incontrato i maestri cartapestai oggi pomeriggio alla presenza anche del Sindaco Michele Vinella, per informarli della situazione, e ha avviato interlocuzioni a livello nazionale chiedendo maggiori chiarimenti rispetto ai risultati che vedono penalizzata Putignano e vedono invece premiati carnevali come quello di Bacanal De Gnoco (Veneto) e Santhià (Piemonte) che aumentano rispettivamente di 98mila euro e 48mila euro.
“Siamo molto amareggiati per questo risultato che purtroppo non dipende da mancanze o errori della Fondazione così come in molti si stanno affrettando a dichiarare senza aver studiato le carte con attenzione – dichiara il presidente della Fondazione Danilo Daresta – Siamo il carnevale più danneggiato da questa interpretazione del concetto di storicità, inteso solo come patrimonio scritto e documentato, che si scontra con una realtà fatta invece di trasmissione orale delle tradizioni e delle culture. Da un lato quindi ci muoveremo a livello nazionale e ministeriale, dall’altro però non possiamo che continuare sulla strada già identificata: ribalteremo il rapporto tra entrate pubbliche e private perché oggi, più che mai, come ho detto sin dal primo giorno, è necessario. Quello di ieri è un inciampo e non ci facciamo spaventare, ma guardiamo avanti con ancora maggiore forza. I riscontri che stiamo avendo da parte di risorse private che vogliono stare al nostro fianco sono positivi. Mi sarebbe piaciuto raccontarlo ai maestri cartapestai e alla città con un umore diverso, ma oggi ci ritroviamo a dover spiegare con cura e attenzione questa notizia che ha dentro di sé tanti aspetti complessi, che non si possono riassumere con frasi propaganda infondate. L’appoggio e l’entusiasmo nei confronti del nostro Carnevale ci sono e non possiamo che, insieme, farlo crescere”.
“Il nostro Carnevale ha più di 600 anni e noi continueremo a raccontarlo così, anche se è tramandato oralmente – commenta il sindaco Michele Vinella – Se la tradizione orale non avesse valore, oggi non avremmo neanche l’Iliade e l’Odissea ad esempio. Continueremo comunque la ricerca tra gli archivi nazionali della Santa Sede e dei Cavalieri di Malta e nel frattempo interloquiremo in maniera importante con il Governo con cui siamo in contatto già da ieri sera. La Fondazione ha anche già sentito gli altri carnevali per poter fare rete in questo senso. Ad ogni modo, grazie allo sguardo lungimirante del presidente Daresta e del CDA per intero, oggi la Fondazione ha basi solide, si è portata avanti con il lavoro e continuerà a lavorare a testa bassa per rendere il Carnevale di Putignano il nostro bene più prezioso, rendendo la prossima edizione un’edizione all’altezza della nostra tradizione. Mi auguro che di fronte a questa sfida la nostra città dimostri maturità, compattezza e unità invece che distinguersi per fazioni e provincialismo. Da questo dipende il nostro futuro, e noi non ci faremo intimorire”.