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Rapporto Ocse su cancro: undici nuovi casi al minuto

E causa di una morte su quattro

Pubblicato da: redazione | Gio, 21 Novembre 2024 - 15:03

Nei paesi Ocse si stima che ogni minuto, 11 persone ricevano una diagnosi di cancro, con conseguenze di vasta portata per i sistemi sanitari, le economie e le società. Il cancro causa una morte prematura su 4, danneggia la qualità della vita delle persone, la loro capacità di lavorare e il loro reddito. Aumenta la spesa sanitaria e danneggia l’economia attraverso una ridotta partecipazione alla forza lavoro e produttività. E i costi economici e sociali legata a questa malattia cresceranno con l’invecchiamento della popolazione e l’aumento dei costi delle cure contro il cancro.

E’ quanto rilevail report Ocse Tackling the Impact of Cancer on Health, the Economy and Society pubblicato oggi 21 novembre 2024. Il rapporto documenta la solida motivazione economica e sociale che è alla base dell’investimento in politiche contro il cancro. Per quanto riguarda l’Italia, il nostro Paese si piazza sopra la media europea e Ocse quanto a sopravvivenza dei pazienti con cancro del colon-retto, sotto la media Ocse ma sopra la media Ue nel cancro del polmone e di nuovo sopra tutte le media per il cancro del seno (sopravvivenza netta a 5 anni standardizzata per età 2010-2014). Quando alla copertura degli screening di prevenzione, siamo sopra la media Ocse e Ue per il cancro del seno, sotto media Ocse e Ue per il cancro della cervice uterina e del colon retto.

Secondo le nuove stime, il cancro costa ai sistemi sanitari Ocse un totale di 449 miliardi di euro all’anno, aumentando la spesa sanitaria del 6% rispetto a uno scenario privo di tumori nel mondo. Questa cifra è superiore al bilancio sanitario annuale totale della Francia (che si aggira attorno ai 270 miliardi di euro). A livello sociale, il cancro riduce il mercato del lavoro di 3,1 milioni di lavoratori a tempo pieno attraverso una riduzione della produttività e delle ore lavorate, e fa calare la produzione della forza lavoro di 163 miliardi di euro all’anno, più o meno l’equivalente del prodotto interno lordo (PIL) annuo dell’Ungheria. Questi costi sono destinati ad aumentare, per tre motivi principali: il solo invecchiamento della popolazione porterà a un aumento della spesa sanitaria per il cancro. Supponendo che l’incidenza e i tassi di sopravvivenza al cancro per fascia d’età rimangano invariati, la spesa sanitaria pro capite per il cancro crescerà del 67% tra il 2023 e il 2050, in media, nell’Ocse.

Il rapporto denuncia anche un altro aspetto: gli sforzi per migliorare i risultati del cancro in tutti i paesi potrebbero portare a una maggiore spesa, poiché le persone sopravvivono più a lungo, necessitano di cure più a lungo e possono ammalarsi di nuovo di cancro. Aumentare i tassi di sopravvivenza ai livelli del paese con le migliori prestazioni salverà molte vite, ma aggiungerà un altro 15% ai costi di trattamento nello stesso periodo. I costi di trattamento più elevati derivanti da nuovi farmaci e tecnologie e i costi aggiuntivi associati alla fornitura di cure di follow-up per un numero crescente di sopravvissuti al cancro aumenteranno ulteriormente il costo totale. Il rapporto contiene una serie di raccomandazioni su cosa possono fare i paesi per ridurre il costo del cancro e il suo peso sociale. L’analisi mostra che il raggiungimento degli obiettivi politici per 6 fattori di rischio chiave del cancro insieme, come quelli del Piano d’azione globale dell’OMS sulle malattie non trasmissibili, potrebbe prevenire circa l’8% di tutti i casi di cancro, il 12% delle morti premature dovute al cancro e ridurre l’onere del cancro sulla spesa sanitaria del 9%, tra il 2023 e il 2050.

Tali fattori di rischio includono tabacco, consumo nocivo di alcol, dieta non sana, inquinamento atmosferico, sovrappeso e inattività fisica. Se gli obiettivi politici internazionali sul tabacco fossero raggiunti, ad esempio, si eviterebbero 56.000 morti premature all’anno nei paesi Ocse, ovvero una morte ogni 10 minuti, e si risparmierebbero 13,3 miliardi di euro in spese sanitarie per il cancro. Mentre il raggiungimento dell’obiettivo politico sull’uso dannoso di alcol migliorerebbe anche la sicurezza, prevenendo circa il 10% delle morti premature dovute a violenza interpersonale e incidenti stradali, per un totale di 15.000 morti premature all’anno in tutta l’OCSE. Infine, un focus sulla vaccinazione contro l’Hpv. Quasi tutti i paesi Ocse e Ue hanno introdotto la vaccinazione contro l’Hpv, ma i tassi di copertura sono generalmente bassi: la copertura media delle ragazze che hanno ricevuto una prima dose nell’OCSE era del 69% nel 2022, ben al di sotto dell’obiettivo del 90%. Secondo le stime dell’Ocse, la vaccinazione ottimale contro l’Hpv potrebbe prevenire circa il 90% di tutti i casi di cancro cervicale e le morti premature, riducendo l’onere totale del cancro sulla spesa sanitaria dell’1,3% (senza tenere conto del costo della vaccinazione); e aumentando la produttività e la partecipazione della forza lavoro per l’equivalente di 6,3 miliardi di euro all’anno. Bene Italia per sopravvivenza a 5 anni, ma sotto media per screening.

La microsimulazione per 51 paesi (tra cui paesi OCSE, Unione Europea e G20) mostra che un’azione più forte contro il cancro produrrebbe ampi benefici: se tutti i paesi facessero come il paese con le migliori prestazioni nella cura del cancro, si preverrebbe un quarto delle morti premature per cancro. La microsimulazione per 51 paesi (tra cui paesi OCSE, Unione Europea e G20), infatti, rileva Giovanni D’Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, mostra che un’azione più forte contro il cancro produrrebbe ampi benefici: se tutti i paesi facessero come il paese con le migliori prestazioni nella cura del cancro, si preverrebbe un quarto delle morti premature per cancro.

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