Il prossimo 31 dicembre il panificio Santa Teresa abbasserà la saracinesca. Nicola Violante, settantacinque anni, è l’ultimo proprietario dello storico forno che si trova nel cuore della città vecchia a pochi passi dalla chiesa intitolata alla santa di Avila. “Mi sporco le mani con la farina da quando ero un bambino. Ho imparato il mestiere prima con mio nonno, poi con mio padre. Un mestiere faticoso e fatto di sacrifici. Purtroppo, le mie tre figlie non sono interessate a mandare avanti l’attività di famiglia e sono costretto a chiudere”. Unico forno rotativo della Puglia dopo la chiusura di quello di Japigia e di via Ettore Ferramosca, ora rischia di spegnersi per sempre.
Violante è il forno di riferimento a Barivecchia dal 1950. Ora anche i turisti conoscono l’antico forno e in fila aspettano di gustare la tipica focaccia barese con il pomodoro. “E’ un lavoro molto faticoso – racconta Nicola – i ragazzi non sono più disposti a sacrificare i giorni festivi e non sono disposti a svegliarsi all’alba. Il rischio è che in futuro la gente si accontenti del pane surgelato e che il nostro lavoro sparisca”. La speranza è che qualcuno acquisti il forno Santa Teresa e prosegua la storia di un pezzo di tradizione della città vecchia.