Lo stallo tra popolari, socialisti e liberali si è sbloccato suggellando un fragile patto europeista che blinda i due vicepresidenti esecutivi Raffaele Fitto e Teresa Ribera, casus belli di uno scontro politico ben più ampio e articolato. L’intesa politica sarà formalizzata alla plenaria del Parlamento europeo il 27 novembre con uno scrutinio palese che, a fronte della probabile defezione dei Greens, questa volta conterà anche i voti di Fratelli d’Italia. La nomina di Fitto “è una vittoria di tutti gli italiani, non del governo o di una forza politica”, ha esultato la premier Giorgia Meloni, rivendicando “la centralità del Paese” ottenuta con la vicepresidenza. Parole a cui ha fatto eco il vicepremier Antonio Tajani, che ha subito rivolto i suoi auguri di buon lavoro al collega di governo, nella convinzione che “saprà valorizzare al meglio in contributo dell’Italia nella governance europea”.
La fumata bianca tra i coordinatori di tutti i gruppi dell’Eurocamera è arrivata alle 22:50, a suggellare un sofferto patto di coalizione targato Ppe, S&D e Renew frutto dell’ennesimo round di negoziati serrati. Un accordo in nove punti per non lasciare l’Europa fare harakiri davanti agli equilibri geopolitici destinati a cambiare con il ritorno di Donald Trump.
“La nomina di Raffaele Fitto a Vicepresidente esecutivo della Commissione Europea, con la responsabilità cruciale di Coesione e Riforme, segna una vittoria straordinaria per l’Italia – ha commentato il parlamentare europeo Michele Picaro – . È un risultato che non solo consolida il ruolo del nostro Paese in Europa, ma apre nuove prospettive di sviluppo per il Sud, grazie a un portafoglio strategico che guarda alla crescita e alla coesione territoriale. Come Fratelli d’Italia, celebriamo questa nomina che rafforza la credibilità italiana nelle istituzioni europee. Tuttavia, è fondamentale che tutte le forze politiche italiane, incluso il Partito Democratico, prendano le distanze da posizioni che minano il valore di questa nomina, come dimostrato dalle incoerenze di socialisti e liberali nel Parlamento Europeo. Raffaele Fitto ha tutte le carte in regola per essere un punto di riferimento per un’Europa più coesa e inclusiva. Un successo per l’Italia, per il nostro Governo e, soprattutto, per la nostra terra”.