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Tumore al pancreas, il bilancio delle attività dell’Oncologico di Bari

Possibilità di sottoporsi anche a tampone salivare che studia un pannello di 41 geni di predisposizione

Pubblicato da: redazione | Mer, 20 Novembre 2024 - 10:43

Il 21 novembre è la giornata mondiale del tumore al pancreas. L’istituto Tumori “Giovanni Paolo II”, Istituto di ricovero e cura a carattere scientifico, è uno dei centri più attenti allo studio e alla prevenzione del pancreas nel Sud Italia. E anche a novembre, nel mese della prevenzione, proseguono le numerose attività di informazione: un ambulatorio pancreas per i soggetti ad alto rischio di tumore pancreatico, la possibilità di sottoporsi a un tampone salivare che studia un pannello di 41 geni di predisposizione per individuare soggetti ad alto rischio di tumore al pancreas e quattro incontri formativi del team multidisciplinare che tratta l’apparato gastroenterico superiore con i massimi esperti italiani della patologia.

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Alla vigilia della Giornata mondiale del tumore al pancreas, il direttore generale Alessandro Delle Donne fa un bilancio delle attività del nuovo ambulatorio: «In 19 mesi sono stati 135 gli accessi ambulatoriali, 107 i soggetti arruolati, 51 con mutazioni genetiche, 56 con familiarità per cancro pancreatico. La sorveglianza radiologica è stata effettuata con risonanza magnetica sempre nel nostro istituto, per una presa in carico globale,  da radiologi dedicati. Nel 25% dei casi i soggetti  hanno richiesto e fruito di una consulenza psicologica o di una valutazione nutrizionale. Ringrazio per questo tutto lo staff dell’ambulatorio pancreas». L’oncologico barese, infatti, ha aderito al registro italiano di famiglie a rischio di cancro del pancreas, mettendo a disposizione consulenze genetiche e chirurgiche ed esami per la diagnosi precoce. Si tratta dello studio IRFARPC, Italian Registry of Families At Risk of Pancreatic Cancer, uno studio no profit multicentrico di sorveglianza prospettica dei soggetti a rischio genetico di cancro del pancreas, che ha l’obiettivo di raccogliere dati su pazienti sani, ma a rischio, per orientarli il prima possibile verso esami specifici o cure tempestive.

Tra le attività dell’ambulatorio per i soggetti ad alto rischio di tumore pancreatico dell’Istituto ci sono consulenze oncogenetiche per la valutazione del rischio eredo-familiare di tumore pancreatico, risonanze magnetiche con sequenze di colangio-pancreaticografia, visite chirurgica e lo screening genetico tramite un tampone salivare. Il tampone studia un pannello di 41 geni di predisposizione per individuare soggetti ad alto rischio di tumore al pancreas. Non si tratta quindi di uno screening di massa, ma di una analisi mirata verso soggetti con almeno due parenti affetti da cancro del pancreas. A oggi 15 soggetti hanno effettuato il test con il riscontro di un portatore di una variante patogenica nel gene ATM. Da questo gene poi si è proceduto all’analisi di segregazione della stessa nella famiglia al fine di personalizzare la prevenzione  oncologica nei portatori ed evitare un sovraccarico di prevenzione oncologica nei non portatori. In altri cinque soggetti sono state identificate altre varianti di significato clinico ancora sconosciuto.

L’ambulatorio per la sorveglianza dei tumori del pancreas è attivo nell’unità operativa di chirurgia generale dell’Istituto Tumori di Bari, diretta dal dottor Aurelio Costa (per info centropancreas@oncologico.bari.it). Il team è coordinato dal chirurgo Raffaele De Luca e dalla genetista Margherita Patruno. «Entro pochi anni – spiegano De Luca e Patruno – il tumore del pancreas diventerà il secondo tumore per incidenza e mortalità a livello mondiale. In queste settimane sono numerose le iniziative sulla sensibilizzazione avviate da AISP, Associazione italiana per lo studio del pancreas, Fondazione Nadia Valsecchi, Oltre la ricerca e Codice viola. Nel nostro Istituto, infine, il team multidisciplinare sul pancreas ha in programma in questo mese quattro incontri formativi con i massimi esperti del tumore pancreatico. Il primo, che si è tenuto mercoledì scorso, ha visto la partecipazione di Carlo Fabbri, direttore della Unità operativa complessa di Gastroenterologia ed endoscopia digestiva dell’Ospedale di Forlì e Cesena».

«Ricerca e assistenza clinica sempre di pari passo», commenta il presidente del Consiglio di indirizzo e verifica Gero Grassi. «Le attività dell’ambulatorio pancreas e lo screening genetico sono oggigiorno strumenti preziosi contro una delle neoplasie più difficili da trattare».

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