La gup di Bari Rosa Caramia ha condannato sette persone, tutte di Andria e Barletta, ritenute responsabili del tentato sequestro a scopo di estorsione di un imprenditore di Barletta nell’aprile del 2022. Nei confronti di sei imputati (Amerigo Elia, Giuseppe Lapenna, Luigi Pistillo, Savino Gorgoglione, Paolo Antolino e Giovanni Matarrese) è stata inflitta la condanna alla pena di 6 anni e 8 mesi di reclusione, per Vincenzo Zicchillo è stata invece inflitta la pena a 4 anni e 5 mesi. Nei confronti di tutti gli imputati è stata esclusa l’aggravante mafiosa richiesta invece dalla Dda, che aveva anche chiesto la condanna a 14 anni per i primi sei imputati e a 8 per Zicchillo.
Il gruppo, secondo quanto ricostruito, avrebbe dovuto sequestrare l’imprenditore all’uscita della sua azienda, nella zona industriale di Barletta, farsi consegnare chiavi di casa e codici della cassaforte e rubargli soldi e gioielli. Ognuno avrebbe avuto un ruolo: alcuni imputati, appostati all’esterno dell’azienda, avrebbero dovuto informare gli altri degli spostamenti della vittima, altri ancora avrebbero dovuto materialmente eseguire il sequestro. Zicchillo, invece, si sarebbe appostato all’esterno della casa dell’imprenditore per monitorare i suoi spostamenti, quelli dei suoi familiari e segnalare l’eventuale presenza di forze dell’ordine. Il piano fallì per l’intervento della polizia che, indagando su altri sequestri-lampo avvenuti nella provincia di Barletta-Andria-Trani nei mesi precedenti, monitorò le conversazioni dei sette e riuscì a fermare Gorgoglione e Antolino, che in auto avevano una corda e un rotolo di nastro adesivo per eseguire il sequestro.