“Rischia di avvitarsi su se stessa fino ad una probabile inconcludenza la riorganizzazione della rete scolastica nel territorio del Comune di Bari. Due tra i principali attori in gioco, ossia il Comune e la Città Metropolitana (provincia) di Bari o sono del tutto assenti (il primo non ci risulta abbia fatto proposte) o sparigliano le carte già in tavola (come ha fatto la seconda). Il risultato è una sgradevole sensazione di non governo e di improvvisazione su una questione decisiva per la qualità e la stabilità dell’offerta formativa territoriale”. Così in una nota Roberto Romito, presidente dell’associazione nazionale presidi Puglia.
“Andiamo con ordine. Ad agosto Regione Puglia, che è l’ente decisore del piano di riorganizzazione scolastica, ha varato le sue linee guida che prevedono la soppressione di 18 autonomie scolastiche, corrispondenti alla soppressione di altrettanti posti di dirigente scolastico, di cui 4 da operarsi su Bari. Le linee guida raccomandavano di realizzare soprattutto aggregazioni o fusioni fra scuole superiori , ma anche di completare – laddove necessario – i processi di “verticalizzazione” fondendo fra loro, dove esistenti, le residue scuole primarie e scuole medie ancora oggi singolarmente autonome – continua la nota – Questo è proprio il caso del Comune di Bari, dove di tali scuole ce ne sono ben quattro e dove, forse, occorre mettere mano anche alla ristrutturazione di alcune verticalizzazioni del passato non ben riuscite”.
“Sull’argomento noi di ANP abbiamo presentato – come facemmo l’anno scorso – una serie di proposte specifiche, in un corposo documento sottoposto un mese fa dapprima all’assessore comunale all’istruzione Vito Lacoppola e, in seguito, anche alla Città Metropolitana. Ma non sappiamo se e come esse siano state valutate nel merito. Abbiamo però la sensazione che anche per quest’anno, purtroppo, non se ne farà nulla. Peccato perché esse, oltre a ridefinire in modo più stabile l’offerta formativa nel primo ciclo di istruzione barese, avrebbero permesso – se messe in opera – di ridurre il numero di operazioni analoghe da effettuarsi nel settore delle scuole superiori del Comune Settore nel quale ci sono non poche criticità. Spicca fra tutte quella dell’istituto “Romanazzi”, che ha solo 461 iscritti. Un “tavolo tecnico” svoltosi a settembre fra Città Metropolitana, Regione e Ufficio Scolastico Regionale aveva ipotizzato una soluzione da noi criticata, poiché prevedeva l’accorpamento del “Romanazzi” ad altra scuola ma anche la soppressione e lo smembramento del “Panetti-Pitagora”, che di alunni ne ha 911 . Anche su questo problema abbiamo proposto soluzioni alternative, sia al Comune che alla Città Metropolitana. Ma quest’ultima, pochi giorni fa, capovolgendo in modo imprevisto la precedente impostazione del “tavolo tecnico” e senza previamente chiedere il parere degli organi collegiali delle due scuole, ha proposto in una riunione con le organizzazioni sindacali la fusione fra il “Romanazzi” e l’istituto “Giulio Cesare” di Viale Einaudi, suscitando la sorpresa di tutti. Non solo, ma con il risultato di produrre la prevedibile contrarietà degli organi collegiali delle scuole e di riportare indietro il dibattito sul destino dell’autonomia del “Romanazzi””, prosegue la nota.
“Per quanto ci riguarda – conclude Romito – esprimiamo la nostra contrarietà rispetto al metodo irrituale seguito da Città Metropolitana , che ci sembra altamente irrispettoso delle prerogative non solo delle scuole ma anche di tutti gli altri soggetti coinvolti nel processo di riorganizzazione della rete scolastica e confidiamo che l’intervento degli altri due attori del processo, ossia Regione Puglia e Ufficio Scolastico Regionale, permetta di ricondurre il dibattito alla valutazione delle proposte scaturite dal “tavolo tecnico”, rimodulandole in modo da salvaguardare l’integrità del “Panetti-Pitagora”, come da noi richiesto, e prendendo finalmente in seria considerazione il necessario completamento della verticalizzazione delle scuole primarie e medie del territorio barese”.