Addio ai vecchi cavi dei filobus. Iniziano la prossima settimana gli interventi di rimozione. La giunta ha approvato il primo contratto attuativo da 200mila euro che riguarderà la zona del Libertà. Gli interventi partiranno da via Ravanas per poi spostarsi su via Crisanzio e completare l’intero quartiere. Dopo la pausa per le festività natalizie, il cantiere ripartirà da Madonnella, da piazza Sant’Antonio e corso Cavour. I lavori si svolgeranno di notte per arrecare meno disagi agli automobilisti. L’intero appalto è da 600mila euro da spendere in tre anni. Dopo Madonnella toccherà poi a via Capruzzi e ai quartieri Picone e Carrassi.
I filobus a Bari risalgono al 1910 quando furono attivate le due prime linee gestite dalla Società Elettrica Barese. Intorno agli anni Quaranta le linee arrivarono ad essere cinque. Dalla stazione ne partivano due: la 1 arrivava al porto, la 2 alla stazione della strada ferrata Bari-Barletta, situata in via Napoli. La linea 3 partiva dal Municipio e, passando per piazza Sant’Antonio, raggiungeva Villa Romanazzi, dove si congiungeva col raccordo della tratta ferroviaria per Taranto. Da piazza Sant’Antonio, poi, partiva la linea 4, che arrivava a Carbonara e Ceglie. Per ultima venne istituita la linea 5, con cui da piazza Massari si raggiungeva il lido San Francesco. Oltre ai servizi regolari non mancavano collegamenti speciali come le corse Petruzzelli-cimitero (il 2 novembre), stazione-Fiera (in occasione della Campionaria e tutte le domeniche che il Bari giocava in casa). Nel dopoguerra il filobus vide una grande espansione, con l’attivazione di nuove linee tanto che, nel 1960, la rete raggiunse un’estensione di circa 36 chilometri con 8 linee ordinarie ed alcune periodiche. Nel 1965, con la municipalizzazione del trasporto pubblico barese l’esercizio venne assunto dall’Amtab che, dopo aver soppresso alcune linee sul finire degli anni ‘60, nel 1975 fu costretta a chiudere a causa di un grave guasto alla sottostazione elettrica di S. Anna. I mezzi vennero perciò sistemati all’aperto, in un’area scarsamente sorvegliata, subendo gravi atti di vandalismo che li resero praticamente inutilizzabili. Nel 1978 al termine di ingenti lavori di ammodernamento delle sottostazioni, l’Amtab ripristinò il servizio, ristrutturando anche parte delle vecchie vetture.
A causa però della scarsità dei mezzi non venne ripristinata la rete così come era prima della chiusura ma vennero riattivate solamente alcune linee per 17 chilometri, scesi a 15 nel 1980. Dopo qualche anno fu nuovamente sospeso il servizio. Nel 1990 il Comune e l’Amtab decisero di riattivare la linea filoviaria 4 grazie ad un finanziamento di 7 miliardi di lire. I lavori vennero appaltati all’AnsaldoBreda la quale doveva ripristinare la rete elettrica e fornire 5 filobus bimodali. Successivamente si aprì un contenzioso tra l’azienda e il Comune e i lavori non furono portati a termine. Inoltre una nuova normativa europea impose un sistema di alimentazione diverso da quello barese e il cantiere non proseguì. A seguito di numerosi interventi di rimozione e messa in sicurezza, attualmente la rete conta circa 11 chilometri di linee completamente dismesse, presenti principalmente tra i quartieri Murat, Libertà e Madonnella, oltre alla “linea 4” che si estende per circa 9 chilometri.