Riaperta dopo oltre nove ore la statale 96 dove si è verificato l’assalto al portavalori, all’altezza di Grumo. I malviventi dopo aver gettato anche due bombe e incendiato auto per bloccare la marcia del mezzo, sarebbero fuggiti con circa un milione di euro. Sono in corso le indagini per scovare la banda.
“La tutela delle guardie giurate in servizio di scorta valori passa inevitabilmente dalla presa di coscienza, da parte del ministro dell’Interno. Come avviene da anni in ambito autostradale e ferroviario, occorre istituzionalizzare un tavolo per il dialogo tra sicurezza pubblica e sicurezza privata anche per il trasporto valori”. È quanto chiede Vicenzo del Vicario, segretario del Savip, il sindacato autonomo della vigilanza privata, dopo l’assalto armato ai danni di un furgone portavalori avvenuto oggi nel
Barese.
Il sindacalista vuole che vengano approvate “direttive chiare”. Per del Vicario “in provincia di Bari, come in molte altre d’Italia, è altissima la disattenzione dello Stato che ancora non raccorda adeguatamente i servizi di sicurezza pubblica con quelli privati di trasporto valori”. “La sicurezza delle guardie giurate non è in genere contemplata tra gli obiettivi di ordinaria pianificazione dei servizi di sicurezza preventiva del territorio, di cui sono responsabili, prefetture e questure. Per questo – conclude – la promessa di nuove sanzioni penali da parte dei politici ci sembra una misura, se non inutile, insufficiente”.
Barese.
Il sindacalista vuole che vengano approvate “direttive chiare”. Per del Vicario “in provincia di Bari, come in molte altre d’Italia, è altissima la disattenzione dello Stato che ancora non raccorda adeguatamente i servizi di sicurezza pubblica con quelli privati di trasporto valori”. “La sicurezza delle guardie giurate non è in genere contemplata tra gli obiettivi di ordinaria pianificazione dei servizi di sicurezza preventiva del territorio, di cui sono responsabili, prefetture e questure. Per questo – conclude – la promessa di nuove sanzioni penali da parte dei politici ci sembra una misura, se non inutile, insufficiente”.