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Bari, il Circolo Canottieri Barion compie 130 anni

Si festeggia il 6 novembre, tanti i traguardi raggiunti negli anni

Pubblicato da: redazione | Lun, 4 Novembre 2024 - 18:24

Il Circolo Canottieri Barion celebra 130 anni di attività: per l’occasione, il circolo più antico di Puglia, con il numero di soci più alto di sempre, circa 1200,  distribuirà ai soci una pubblicazione che ripercorre i 130 anni di storia del Canottieri Barion, ennesima fatica di Gianni Antonucci, storico dello sport barese.  Un traguardo importante, iniziato nel novembre del 1894. Era il 6 novembre, per l’esattezza, quando il circolo nacque per iniziativa di un gruppo di giovani appassionati di sport nautici e particolarmente di canottaggio: il primo presidente fu Igino Pampana, medico milanese trasferitosi a Bari che conferì una propria bandiera e identità sportiva a un gruppo di canottieri che si chiamavano “Italia”.

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Il nome deriva dal capitano Barion, «l’eroe marino – rimarcava lo storico Armando Perotti – che insegna la rotta fra le due terre»; la prima sede è un locale a piano terra in via Abate Gimma. Ben presto il circolo si trasferiva sul mare, in una baracca all’ansa del molo San Nicola, e subito fioccavano i primi successi a livello nazionale e internazionale. Già nel 1901 i canottieri del Barion, con l’equipaggio dei “Trabaccolanti” composto dai leggendari Paolo Diana, Gaetano Caccavallo, Giuseppe Nacci, Vittorio Narducci, con timoniere Peppino Lissona, dopo avere vinto i Campionati Italiani a Torino, vinsero a Zurigo il titolo di Campioni d’Europa, primo titolo europeo conquistato nella storia del canottaggio italiano. Per questi successi il Circolo Canottieri Barion ottenne la Presidenza Onoraria di S.A.R. il Principe di Napoli, futuro re d’Italia nel 1899, con la successiva concessione del titolo di Reale nel 1900.

Con la costruzione del lungomare, la sede del circolo diventava quella attuale, sulla punta del molo San Nicola. Il Barion si distingueva anche nel nuoto, nella scherma e nella motonautica. Tanti campioni in ogni disciplina ed un campionissimo nel canottaggio, Ruggero Verroca, quinto alle Olimpiadi di Los Angeles 1984, cinque volte mondiale nel doppio pesi leggeri con lo stabiese Francesco Esposito dal 1980 al 1984, otto volte campione italiano. Per il circolo, sotto l’impulso del suo storico presidente Bruno D’Ambrosio, arrivavano anche la Stella d’Oro al Merito Sportivo e quindi il Collare d’Oro d’Onore, per il suo percorso ultracentenario. La storia si ripeteva e negli ultimi anni, con l’insediamento del presidente Francesco Rossiello e del suo gruppo di lavoro, il Barion tornava all’altezza dei propri fasti. In meno di un anno ecco due titoli mondiali under 19 nel canottaggio, specialità beach sprint: nel 2022 trionfavano i fratelli Alessandra e Michelangelo Quaranta nel doppio misto, nel 2023 Pasquale Tamborrino e Leonardo Bellomo nel doppio maschile dopo essersi laureati campioni d’Europa. Giovani e tutti vestiti d’azzurro, come i canoisti Alessandra Centrone e Cosimo Caterino ed i supper Nicolò Ricco e Davide Alpino. Sono i talenti di punta di un Barion oggi attivissimo nel canottaggio, nella canoa, nel sup e nella vela, dinghy e d’altura.

Da una parte lo sport, dall’altra l’apertura alla città che ha rappresentato il vero cambio di passo nella storia recente del circolo: “Gli sport di mare – ha proseguito Rossiello – restano ovviamente il nostro segno distintivo: siamo tornati campioni del mondo nel canottaggio dopo quarant’anni, vantiamo atleti in nazionale nella canoa e nello stand up paddle, una nuova disciplina che ci ha visto subito all’avanguardia. Siamo un riferimento anche nella vela dinghy, tant’è che nel 2025 ospiteremo il Campionato Italiano. Ma da noi lo sport non è solo agonismo di eccellenza. Sono tantissimi i master e gli amatori che si allenano ogni giorno. Un gruppo sempre più nutrito, sono il nostro orgoglio. Un esempio sano, pulito, positivo. Uno dei tanti che ha permesso al Canottieri Barion di riaprirsi a Bari. Abbiamo attuato politiche di promozione, consapevolmente inclusive. Ed oggi siamo diventati una realtà conosciuta da scuole e famiglie, aperta al dialogo con le istituzioni e gli altri circoli del territorio. Un Barion che s’affaccia sul mare ma soprattutto alla città”. È in questo modo che il circolo “dell’eterna giovinezza”, così come era stato definito, s’appresta a soffiare forte sulle sue 130 candeline.

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