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A Bari il vivaio comunale nascosto tra ficus, querce e bambù

Sarà aperto ai cittadini dopo 30 anni grazie a una iniziativa del Fai

Pubblicato da: redazione | Lun, 4 Novembre 2024 - 13:30

È stata presentata questa mattina a Palazzo di Città, dall’assessora al Clima, Transizione ecologica e Ambiente Elda Perlino e dal capo delegazione FAI Gioacchino Leonetti, alla presenza del dirigente della ripartizione Ambiente Antonio Toritto e di Giovanni Picella, delegato all’Ambiente del FAI Bari, l’apertura straordinaria del vecchio vivaio comunale, inaccessibile al pubblico da decenni. Sabato 9 novembre, infatti, il Comune di Bari riaprirà il vivaio comunale in via Napoli con angolo via Caracciolo per celebrare con il FAI la “Campagna nazionale FAI per il clima” e far scoprire alla città un luogo poco conosciuto, chiuso da oltre 30 anni, dimenticato dalla maggior parte dei baresi più anziani e del tutto sconosciuto ai più giovani. In questo luogo, idoneo alla formazione e ricostituzione del verde cittadino, a partire dal 1932 venivano allevate e riprodotte piante per l’intera città a un costo irrisorio. Nascosto dietro un cancello di ferro arrugginito, sormontato dallo stemma del Comune di Bari, in questo spazio di circa 2000 mq è cresciuto un inaspettato bosco urbano: il lungo tempo trascorso dalla chiusura ha preservato il fascino di questo luogo e la meraviglia della sua riscoperta.

Una sorta di giardino ecologico ricco di alberi, arbusti, erbe e vegetazione autoctona dove parlare di biodiversità è quasi riduttivo per la ricchezza quantitativa e qualitativa di varietà che solo un sopralluogo più accurato potrà svelare. Tra le specie presenti ci sono infatti: ficus australisficus benjamina, un bosco di bambù, i quercus ilexrhamnus alaternus, genista, ailanthus (specie alloctona), chamarops humilis e phoenix rinate dai resti delle piante madri, juniperus glauca arboreischinus molle e acanthus mollis che in queste ultime settimane stanno riprendendo a vegetare, complici le piogge, su un terreno ricco di humus di aghi di pino che dominano l’intero spazio.

“Ringraziamo la delegazione FAI Bari – ha commentato Elda Perlino – per averci dato l’occasione e la spinta a riaprire questo magnifico luogo e far conoscere ai baresi, soprattutto ai più giovani, uno scrigno prezioso e nascosto di biodiversità urbana, cresciuto spontaneamente resistendo agli insulti del tempo e dell’abbandono, dimostrando la forza della natura capace di opporsi agli stress esterni per rigenerarsi e riprodursi nonostante o forse grazie all’assenza di interventi da parte dell’uomo. Il nostro obiettivo è quello di restituire alla città il suo vivaio comunale per riproporlo in forma moderna, nel rispetto dell’attuale scenario normativo, offrendo a tutti i baresi la possibilità di scoprire un esempio spontaneo e naturale di quel bosco urbano di cui tanto si parla quale come strumento ecosistemico di mitigazione e compensazione anche degli effetti infausti dei mutamenti climatici che proprio in questi giorni hanno flagellato la Spagna, mietendo centinaia di vittime. Senza tralasciare la circostanza che il recupero della serra di riproduzione rappresenterebbe un valido supporto per un’esperienza laboratoriale rivolta ai giovani – e non solo – contribuendo da un lato alla sensibilizzazione e all’educazione all’amore per il verde, dall’altro alla formazione di giardinieri qualificati, figure di cui si avverte particolare bisogno. Una volta restituito alla città, vorremmo intitolare il vecchio vivaio comunale alla memoria di Erminia Traversa, storica direttrice del settore comunale Giardini”.

“Mi piace citare la frase di Giulia Maria Mozzoni Crespi, fondatrice del FAI: Si difende ciò che si ama e si ama ciò che si conosce, che ben si adatta all’apertura straordinaria del vecchio vivaio comunale di Bari organizzata in occasione delle giornate per la campagna FAI per il clima – ha dichiarato Gioacchino Leonetti -, la campagna del FAI finalizzata alla sensibilizzazione dei cittadini e alla diffusione di conoscenze sui cambiamenti climatici, mostrando alcune vie da seguire per contrastare il riscaldamento globale, unendo alla conoscenza l’azione. La priorità climatica si deve tramutare, dunque, in nuove opportunità per ripensare anche i nostri stili di vita, perché di fronte all’emergenza climatica siamo tutti parte del problema, ma tutti facciamo parte della soluzione. Proprio stamattina, insieme all’assessora Perlino, abbiamo immaginato di candidare questo bosco segreto tra il luoghi del cuore FAI”. Sabato 9 novembre, grazie alla collaborazione con il FAI Bari, sarà possibile visitare il vecchio vivaio comunale in via Napoli 335, dalle ore 10 alle 13, sotto la guida di Giovanni Picella, esperto di giardini e vivai e responsabile Ambiente della delegazione Fai Bari.

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