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La festa di Ognissanti, significato e origini

Le tracce delle prime commemorazioni si possono trovare nel IV secolo

Pubblicato da: redazione | Lun, 28 Ottobre 2024 - 08:28

La festa di Ognissanti è una ricorrenza molto importante per i cristiani. Nota anche come giorno di tutti i santi, viene celebrata ogni anno il primo novembre. Le sue origini sono molto antiche e affondano le proprie radici nella cultura celtica. Secondo gli studiosi, le tracce delle prime commemorazioni si possono trovare nel IV secolo ad Antiochia e si svolgevano a maggio. La stessa festa di Ognissanti infatti ha una sua storia “mobile”. Le commemorazioni dei martiri, infatti, cominciarono ad essere celebrate già nel IV secolo. Anche Efrem Siro (373) parla di tale festa, e la colloca il 13 maggio. Una conferma di questa data potrebbe essere la festa romana della dedicatio Sanctae Mariae ad Martyres, ovvero l’anniversario della trasformazione del Pantheon in chiesa dedicata alla Beata Vergine e a tutti i martiri, avvenuta il 13 maggio del 609 o 610 da parte di Papa Bonifacio IV. In seguito Papa Gregorio III (731-741) scelse il 1° novembre come data dell’anniversario della consacrazione di una cappella a San Pietro alle reliquie “dei santi apostoli e di tutti i santi, martiri e confessori”. Il 1° novembre venne decretato festa di precetto da parte del re franco Luigi il Pio nell’835. Il decreto fu emesso su richiesta di papa Gregorio IV.

Ognissanti è celebrata in tutto il mondo cristiano, seppur con tradizioni diverse. In Austria, ad esempio, si regalano ai bambini delle paste lievitate intrecciate. In Belgio invece la giornata è dedicata alla visita dei defunti nei cimiteri, come in Italia, anche perché il 2 novembre non è festivo. Infine, in Guatemala è tipico il volo degli aquiloni, che simboleggia il punto di connessione tra morti e vivi. Il 2 novembre è invece il giorno dei morti, la giornata dedicata ad omaggiare i cari defunti. In Italia è consuetudine andare nei cimiteri, ma la festività a tema più famosa e pittoresca è quella che si tiene in Messico. Nota come Dìa de los muertos, nel 2008 l’Unesco l’ha addirittura inclusa nella lista dei patrimoni immateriali dell’umanità. Le strade delle città vengono invase da parate in costume e le case si illuminano grazie ai mille colori di fiori e decorazioni di carta velina. L’elemento più caratteristico sono gli altari allestiti in onore dei defunti – detti ofrendas – in cui vengono disposti acqua e cibo accanto alle foto dei morti che si vogliono omaggiare.

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