Questa tradizione, nata nel 1200, continua a tramandarsi di anno in anno. Probabilmente di origini galiziane, quest’usanza è un evento misto a fede e religione popolare. A prescindere da quale sia la sua nascita, però, l’evento del Fucacoste e Cocce Priatorje merita di essere vissuto almeno una volta.Ciò che ha spinto alla nascita di questa festa è la convinzione che le anime dei defunti, nella notte tra il 1 e il 2 novembre visitino i parenti e tornino alle dimore dove avevano vissuto. Per indirizzare i propri cari verso le giuste case, dunque, a partire dal lontano 1200, gli abitanti del posto erano soliti porre davanti a ogni uscio di casa un olio in una bacinella piena d’acqua e sormontata da una lampada. In questo modo, le anime del Purgatorio sarebbero stati aiutate dalla luce fioca per ritrovare gli ambienti frequentati mentre erano in vita. Questo veniva fatto poiché, secondo gli abitanti del posto, la luce fioca della candela avrebbe mostrato la sfilata delle anime del purgatorio. Per un maggiore legame cielo-terra, inoltre, si era soliti fa ardere la ginestra, la cui particolarità è quella di far volatizzare velocemente le sue fiamme.
La sera del 1° novembre, quindi, Orsara si infiamma e si accende fino al mattino seguente nel segno della fede cristiana, nel ricordo dei defunti per condividere tra i vivi un momento di comunione caratterizzato dalla magia autentica del legame misterioso con il mondo di chi continua a vivere nella memoria dei propri cari. In occasione di questo momento conviviale, inoltre, ci sono tanti prodotti tipici come ad esempio vino, carne, pane, patate e dolci tipici, vale a dire le pietanze e gli ingredienti che saranno consumati accanto ai fuochi quando in ogni stradina del borgo si terrà un banchetto a base di piatti “poveri” ma gustosi.