“A Foggia deficit idrico di 100 milioni di metri cubi, servono nuove dighe”. Lo afferma la Cia Capitanata in una nota. La disponibilità totale degli invasi del territorio (37.665.488 mc) – dicono dall’associazione agricola – è inferiore alle risorse perse rispetto al 2023, tre opere possono salvare il futuro: diga di Palazzo d’Ascoli, invaso a Piano dei Limiti, condotta dal Liscione “La siccità che ha colpito la provincia di Foggia nel 2024, per durata e conseguenze dirette sull’agricoltura, è tra le peggiori degli ultimi 30 anni”, dichiara Angelo Miano, presidente provinciale di Cia agricoltori italiani di Capitanata. “È evidente – aggiunge – che il problema, ormai di dimensioni epocali, necessiterebbe di risposte poderose e immediate, con interventi di rilievo per quanto riguarda l’adeguamento delle infrastrutture irrigue al servizio della provincia agricola tra le più estese d’Italia.
C’è la necessità di nominare un commissario ad acta con pieni poteri per superare i contrasti tra le diverse amministrazioni pubbliche, cosa che aiuterebbe Donato Pentassuglia, assessore regionale all’agricoltura, al quale in questi giorni è stata affidata anche la delega alle Risorse idriche”. “La siccità e l’inadeguatezza delle infrastrutture idrico-irrigue del territorio, quest’anno, hanno già determinato una riduzione dei raccolti che, a seconda delle colture, varia dal 20 al 40%, come nel caso del pomodoro. Il danno è enorme. Lo abbiamo visto anche con la campagna del grano e ora con quella olivicolo-olearia, ma tutti i settori sono in gravissima sofferenza, anche il comparto ortofrutticolo, vitivinicolo e quello zootecnico”, osserva Nicola Cantatore, direttore provinciale di Cia Capitanata.