Tutto è pronto per il ritorno, nel capoluogo pugliese, del Bari International Gender festival (BIG), festival multidisciplinare e transfemminista incentrato sulle differenze di genere, identità e orientamenti sessuali. La manifestazione, dal 31 ottobre al 30 novembre, porterà grandi nomi internazionali e nazionali nel campo delle arti performative, del cinema, della danza e del teatro, ma soprattutto creerà momenti importanti di incontro e confronto tra le realtà locali e la scena internazionale, da cui scaturiscono riflessioni sulla contemporaneità, sulle relazioni sociali e sul rapporto dell’essere umano con l’ambiente circostante. Il BIG continua così ad ampliare il proprio nucleo concettuale ed estende la rilevanza dei temi sulle diversità oltre l’umano, sorpassando la prospettiva privilegiata prevalentemente occidentale, suprematista e bianca, e abbracciando l’urgenza di decolonizzare la storia, le geografie e i saperi per rivolgersi all’intera biodiversità (umana, animale e ambientale) con un orizzonte ecologico, intersezionale, anti-coloniale e anti-specista. Quest’anno il festival festeggia la decima edizione, grazie all’instancabile lavoro del BIG team e della direzione artistica di Miki Gorizia e Tita Tummillo De Palo, che negli anni hanno portato sulle scene dei teatri e dei luoghi di Bari numerosi artisti, performer, musicisti, studiosi e cineasti provenienti da tutto il mondo, creando così un ponte importante tra la Puglia e le realtà artistiche contemporanee più innovative per offrire al pubblico anteprime nazionali e regionali a tema queer.
«10 anni di BIG! Di visioni differenti – spiegano i direttori artistici -, immaginari insoliti, generi indefiniti, formati scomposti, mutazioni di sguardo, transizioni disciplinari. Di resistenza, culturale, irriverente, nella città di Bari, che comincia a delinearsi e farsi storia, allargare reti, aprire partecipazioni, consolidare posture. Pensavamo di aver fatto esperienza di tutto e invece X. Gli eventi muovono verso x scenari apocalittici, disastrosi, brutali, e noi prontamente rispondiamo con X danze rituali e catartiche, azioni di posizionamento chiaramente X, storie di margine e confine XXX, scosse d’attenzione. Aprite le orecchie, spalancate gli occhi! Il BIG X compone un programma xxx la cui somma delle singole parti non può che dare come risultato una gigantesca X. Magma, organismo, blob informe. Schegge impazzite, traiettorie fenomenali, attrazioni fatali. Nell’incognita come condizione dell’esistenza, il BIG, esperimento costante, ritrova l’equazione stessa del godimento. Buon compleanno!». L’approccio del BIGX sarà sempre all’insegna della trasversalità dei linguaggi e della ricerca di comunicazione tra le differenti comunità, un cross road in cui esplorarsi e scoprirsi attraverso una pluralità di storie e identità, creando così una comunità aperta alla sperimentazione e al dialogo con cui ridefinire ciò che è contemporaneo. L’elemento principale da cui si diramano le riflessioni di artisti e performer che animano il BIG, è il corpo: segno che muta sotto gli stimoli della contemporaneità, uno spazio trasformativo individuale e collettivo, azione politica e poetica.
Anche quest’anno il BIGX, promosso e organizzato dalla Cooperativa sociale AL.I.C.E., presenta un ricco programma di appuntamenti dedicati alle performance artistiche, alla danza, al teatro, alle arti visive e alla musica, come lo straordinario set che aprirà questa decima edizione: il 31 ottobre a mezzanotte il Teatro Kismet ospiterà la produttrice, artista sonora sperimentale e techno DJ, Dasha Rush, figura poliedrica nell’attuale panorama musicale e nota per i suoi progetti sperimentali, eseguiti nei luoghi più importanti e lungimiranti per la musica elettronica e digitale come il Montreal’s Mutek, l’Ars Electronica di Linz, L.E.V. Festival a Gijón, MIRA a Barcellona e ADE Amsterdam Dance Event. L’artista di origini russe, ma di base tra Berlino e Parigi, partendo dagli elementi della natura e dai desideri più profondi della psiche umana, crea dei percorsi sonori densi e multistrato, in cui unisce musica elettronica, techno ed elementi visivi da cui emerge un flusso armonico in continua trasformazione, contraddistinto da impulsi ed espressioni profonde che toccano le corde più emotive dell’essere umano. Dal 3 novembre in poi, nei luoghi più importanti per la vita culturale e artistica della città di Bari, scelti tra spazi espositivi, indipendenti, teatri e sale cinematografiche, saranno presentati più di venti appuntamenti con ospiti nazionali e internazionali tra i più importanti nel panorama dell’arte e della performance contemporanea. Tra questi, il coreografo libanese Omar Rajeh, il performer e coreografo giamaicano/norvegese Harald Beharie, la compagnia Dewey Dell, la produttrice musicale e rapper Catherine Atim conosciuta con il nome d’arte Catu Diosis, artista del network afro Nyege Nyege, la coreografa e danzatrice Nadia Beugré, la storica compagnia teatrale Fanny & Alexander, il collettivo artistico DEMOCRACIA, la performer e coreografa portoghese Gaya De Medeiros, DJ Red, figura chiave della scena techno romana. Tra questi professionisti, anche i nomi della giovane ricerca performativa italiana: il coreografo e performer Vittorio Pagani, la band Violent Scenes, l’artista multidisciplinare Nunzia Picciallo, la coreografa e performer Giorgia Ohanesian Nardin, il compositore Valerio Cosi e il danzatore Andrea Zardi.