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Rolando: “Bari, bella parentesi. Catanzaro esperienza da dimenticare”

Il doppio ex di Bari e Catanzaro si è raccontato ai microfoni di Borderline24 e ricordato le esperienze in Puglia e Calabria

Pubblicato da: Nicola Lucarelli | Mer, 16 Ottobre 2024 - 18:13

Di Nicola Lucarelli – Esaurita la pausa per le nazionali, torna il campionato di serie B. Dopo il pareggio ottenuto sul campo della Cremonese, il Bari torna al ‘San Nicola’ per affrontare il Catanzaro dell’ex Polito. La formazione allenata da Fabio Caserta è reduce dal pareggio interno contro il Modena.

Per affrontare i vari temi del prossimo match, ci siamo rivolti ad un doppio ex della sfida,  vale a dire Gabriele Rolando che si è concesso a un’intervista in esclusiva ai microfoni di Borderline24.com.

Gabriele Rolando, esterno classe 95, attualmente svincolato. Come mai?

“Sono svincolato da oltre 1 anno. Purtroppo gli ultimi 2 anni sono stati turbolenti e sfortunati per una serie di problemi fisici. Ho avuto qualche occasione per ripartire la scorsa estate, ma non si è concretizzata. Mi sto allenando tutti i giorni e sono fiducioso di poter tornare presto in campo: sono ancora giovane e ho tanta voglia di tornare a giocare”.

C’è qualcosa che bolle in pentola o attende il calciomercato di gennaio? Quale progetto le piacerebbe sposare?

“Al momento non c’è nulla di concreto. I miei agenti si stanno muovendo e sono sempre sul pezzo. Sono fermo da quasi 2 anni e non ho grandi pretese economiche o di squadra. Spero di trovare qualche club che creda in me perché sono consapevole delle mie qualità”.

Nasce come terzino, ma può essere anche impiegato come esterno alto o centrocampista. Quale ruolo preferisce?

“Nasco come quinto di centrocampo nei moduli 3-5-2, 3-4-3 o 4-4-2. Posso giocare sia a destra che a sinistra perché mi piace svariare. All’occorrenza posso fare anche il terzino o l’esterno offensivo. Ma il quinto di centrocampo resta il mio ruolo preferito”.

In passato ha dichiarato di ispirarsi a Juan Cuadrado. Cosa apprezza maggiormente del calciatore colombiano?

“Sicuramente la sua duttilità e la capacità di adattarsi a tanti moduli di gioco. Ma apprezzo anche le sue qualità tecniche e i suoi dribbling. Quando è stato al top poteva annoverarsi tra gli esterni più forti d’Europa”.

Nel corso della sua carriera ha indossato le maglie di Como, Matera, Latina, Palermo, Sampdoria, Carpi, Reggina, Bari e Catanzaro. Quale l’esperienza più esaltante e quella che potremmo definire “sbagliata”?

“Di esaltanti ce ne sono state diverse: penso alla vittoria del campionato di serie C con la Reggina o la serie A sfiorata con il Palermo. Ma mi sono trovato bene anche a Bari nonostante sia stato in Puglia solo sei mesi. Il mio grande rimpianto è quello di non aver visto il San Nicola pieno, ma eravamo in periodo pandemico. Per quanto concerne le esperienze sbagliate, senza dubbio Catanzaro: ho avuto degli infortuni che sono stati gestiti veramente male, ma non dal punto di vista medico,  perché mi sono curato per conto mio. Alla società non è andato giù che il primo anno mi sono dovuto operare alla caviglia e, al rientro, mi sono anche strappato il bicipite femorale. Dopo 5 mesi ho avuto una ricaduta, ma per loro rappresentavo ormai un capitolo chiuso. Sono state dette tante cose brutte sul mio conto, tipo che non volessi giocare e non mi hanno mai messo nelle condizioni di potermi esprimere. Preciso che non ho mai avuto nessun problema con i tifosi e con i compagni, ma solo con il club giallorosso”.

Vincenzo Vivarini, ex tecnico di Bari e Catanzaro. Che tecnico è? Che rapporto aveva con lui?

“È un allenatore molto bravo con delle idee di gioco ben definite e che riesce a migliorare col tempo: mi ha allenato anche a Latina, ma a Catanzaro l’ho ritrovato molto più preparato. A livello umano non ho nessun tipo di rapporto con lui”.

Prima dell’approdo al Catanzaro, la breve parentesi a Bari: ottimo inizio, poi cosa accadde?

“Dopo un ottimo avvio, subì un piccolo infortunio e mi dovetti fermare. A Bari giunsi su esplicita richiesta di mister Auteri. Al rientro dall’infortunio ritrovai il nuovo allenatore Carrera che cambiò modulo e modo di giocare: feci fatica a ritagliarmi dello spazio, ma anche a ritrovare la condizione fisica migliore oltre alla fiducia da parte del nuovo tecnico”.

Dopo il suo esordio con la maglia biancorossa, mi impressionò molto tanto da paragonarla a Stefano Guberti…

“Stiamo parlando di un calciatore che ha fatto cose importanti non solo a Bari,  ma anche con la maglia della Sampdoria. La ringrazio per il paragone e non le nascondo che ho guardato diversi video di Guberti per prendere qualche spunto. Abbiamo qualcosa in comune, ma lui resta di un’altra categoria”.

La sua parentesi a Bari coincise con una serie di scelte errate da parte della società con 3 cambi di guida tecnica e l’allontanamento del Ds Romairone…

“Ci fu un po’ di confusione da parte della società, ma in campo ci andavamo noi. Sicuramente l’esonero di Auteri fu azzardato: con lui sapevamo cosa fare in campo. È un tecnico preparato e lo sta dimostrando anche a Benevento”.

Come si è trovato nella città di Bari? Cosa ha gradito maggiormente?

“Nonostante il periodo Covid, mi sono trovato molto bene. Sono nato a Genova e amo il mare: in questo Bari è molto simile al capoluogo ligure. Ho trovato gente accogliente e  conservo ottimi ricordi”.

Dopo un avvio difficile dal punto di vista dei risultati, il Bari ha ripreso quota mostrando anche un bel calcio. Che campionato si aspetta dai galletti?

“Partiamo col dire che il campionato di B è molto difficile ed equilibrato. Negli ultimi anni il livello si è alzato parecchio. Il Bari ha un ottimo organico e Valerio Di Cesare conosce bene l’ambiente e il mondo del calcio: mi fa piacere vederlo nel ruolo di dirigente perché so bene quanto tenga al Bari. Poi non dimentichiamoci di Nicola Bellomo: siamo stati compagni di squadra nella Reggina. È un uomo spogliatoio oltre che un grande calciatore”.

Difficile invece la situazione del Catanzaro. Dopo il grande campionato disputato la scorsa stagione, quest’anno la  formazione giallorossa stenta a decollare…

“Lo scorso anno hanno fatto veramente bene, poi hanno cambiato tanto e venduto dei pezzi importanti. La squadra è buona, ma si sono indeboliti rispetto alla passata stagione”.

Nel prossimo turno si giocherà proprio Bari Catanzaro.  Che partita si aspetta? 

“In serie B partite facili non ce ne sono. Sarà una partita aperta con il Bari leggermente favorito”.

Foto Ssc Bari

 

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