Prenderà al via nelle prossime ore l’analisi dei dispositivi elettronici di Vincenzo Coviello, il 52enne bancario di Bitonto, nel Barese, indagato per accesso abusivo ai sistemi informatici e tentato procacciamento di notizie riguardanti la sicurezza dello Stato per aver spiato i dati di diversi clienti, tra loro anche la premier Meloni, alcuni ministri e personaggi del mondo dello spettacolo, dello sport e della politica. L’incarico sarà conferito nelle prossime ore dal procuratore Capo Roberto Rossi e dall’aggiunto Giuseppe Maralfa che si stanno occupando di coordinare le indagini condotte dai carabinieri.
Giovedì scorso questi ultimi hanno sottoposto a sequestro telefoni, computer, tablet e unità periferiche utilizzati da Coviello per comprendere se il bancario abbia scaricato i dati dei conti correnti e se li abbia inoltre condivisi con qualcuno. Secondo quanto emerso dalle indagini effettuate negli scorsi giorni, l’uomo, licenziato da Intesa Sanpaolo lo scorso 8 agosto, avrebbe effettuato un totale di 6.637 accessi abusivi nel periodo di tempo che va da febbraio 2022 ad aprile 2024 nei confronti di 3.572 clienti di 679 filiali della banca.
Nel frattempo Intesa Sanpaolo è formalmente indagata nell’indagine a carico di Coviello. Secondo gli inquirenti la banca avrebbe violato la legge 231 del 2001 sulla responsabilità amministrativa delle persone giuridiche. In particolare, secondo i pm, l’istituto non avrebbe segnalato in maniera tempestiva agli inquirenti gli accessi abusivi. Dopo lo scandalo i legali di alcuni clienti vittime di Coviello hanno chiesto informazioni alla Procura, obiettivo: valutare la costituzione di parte civile o cause civili ai danni della banca.
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