La giudice per le indagini preliminari di Bari, Valeria Isabella Valenzi, ha disposto la liberazione di Pasquale Leonardo Tritta, 32enne arrestato lo scorso marzo nell’ambito di un’inchiesta della Direzione Distrettuale Antimafia (DDA) condotta dai carabinieri. L’operazione aveva portato all’arresto di 56 persone ritenute affiliate al clan Parisi-Palermiti, attivo nel quartiere Japigia di Bari. Le indagini si erano concentrate su fatti avvenuti tra il 2017 e il 2020.
Tritta, difeso dall’avvocato Gianluca Loconsole, era accusato di associazione finalizzata al traffico di droga, aggravata dall’agevolazione mafiosa, e di quattro episodi di spaccio risalenti al 2017. Tuttavia, la gip ha deciso di revocare la misura cautelare in carcere, facendo riferimento a una recente sentenza della Cassazione, pronunciata l’8 ottobre, che ha annullato senza rinvio l’ordinanza relativa al primo capo d’imputazione, ovvero l’associazione criminale.
Anche la Procura aveva espresso parere favorevole alla revoca della misura. Nell’ordinanza si legge che, con la caduta dell’accusa associativa e considerando che gli altri episodi contestati risalgono al 2017, senza essere seguiti da nuovi reati, “le esigenze cautelari non risultano più concrete né attuali”. Tritta è stato liberato oggi dal carcere di Lecce, dove era detenuto.