“La vicenda della lotta alla bronchiolite mi ha allibito. In Puglia accade che i politici si rivelano veloci e i burocrati delle lumache. E a pagare sono i bambini. Ecco la triste storia di una regione che, da prima in Italia, è stata superata da Lombardia e altre 10 regioni”. A dichiararlo Fabiano Amati, presidente della commissione Bilancio del Consiglio regionale pugliese in merito al farmaco per la bronchiolite.
“A maggio scorso – prosegue – il Consiglio regionale approvava, primi in Italia, una legge per l’utilizzo degli anticorpi monoclonali così da combattere efficacemente il virus respiratorio sinciziale, causa della bronchiolite, in grado di mettere a rischio anche la vita dei bambini. La legge entrava in vigore a fine maggio, senza però trovare esecuzione da parte delle strutture burocratiche della Regione e delle Asl. A ciò reagii con una vibrata protesta, trovando le burocrazie impegnate nella solita scusa della necessità di una delibera della Giunta regionale, che in ogni caso, pur senza essercene la necessità, arrivava agli inizi di agosto. A seguito della delibera, tuttavia, non accadeva nulla con riferimento alle gare per l’approvvigionamento, se non a partire dalle prime settimane di settembre. Ma a quella data, purtroppo, tutta la dotazione italiana dell’anticorpo monoclonale era stata assegnata, in base all’ordine cronologico, ad altre 11 regioni e province autonome”, ha concluso.