Sono su tutte le furie i gestori dei locali di Bari Vecchia e corso Vittorio Emanuele, molti costretti a smontare i paraventi esterni su richiesta della Sovrintendenza che ha imposto l’obbligo di “staccarli” dalle pareti per non “deturpare” gli edifici del centro storico. Un obbligo che ha portato gli stessi gestori, che avevano richiesto l’occupazione di suolo pubblico con il metodo semplificato, a dover smontare i gazebo. E le ripercussioni per i prossimi mesi saranno pesantissime.
“I dehors – spiegano dall’ Unione ristoratori Puglia – permettono, soprattutto a chi ha il locale piccolo, di avere spazio all’esterno e quindi di lavorare dignitosamente anche nelle stagioni più fredde. Come faranno tutti questi colleghi ai quali è stato intimato di smontare i gazebo ad affrontare la stagione che sta per arrivare? Molti saranno costretti anche a licenziare”.
Si sta parlando di una vera e propria emergenza che i ristoratori vogliono denunciare a gran voce nel corso di una conferenza stampa che si terrà in uno dei luoghi simbolo del commercio barese, come via Sparano. L’obiettivo è di fare conoscere a tutti l’emergenza anche sociale che si sta per verificare nel centro storico, in vista di decine di licenziamenti.
Il Comune ha espresso la sua vicinanza ai ristoratori e ha annunciato che se entro ottobre, al massimo novembre, non arriverà una proroga o comunque un chiarimento nel merito da parte della Sovrintendenza, si opporrà al decreto che al momento impone appunto il distanziamento dei gazebo e dei paravento dagli edifici in zone tutelate. “La regola è giusta – spiega l’assessore allo Sviluppo economico, Pietro Petruzzelli – quello che non riteniamo giusto è considerare tutti gli edifici uguali solo perché si trovano nella stessa area, bisognerebbe agire in maniera più specifica e non così generale”.
(Foto repertorio)