Secondo il rapporto “Social Trends in Travel & Tourism Employment“, presentato dal World Travel & Tourism Council (Wttc), quasi 70 milioni di persone che lavoravano nel turismo hanno perso il posto durante la pandemia, le donne e i giovani hanno pagato il tributo più pesante.
Sebbene il comparto abbia registrato in generale una forte ripresa, il rapporto – che esamina le tendenze occupazionali in 185 economie dal 2019 al 2022 – ha rilevato che nel 2022 erano impiegati 42 milioni di donne e poco più di 16 milioni di giovani, un dato notevolmente inferiore ai 48,4 milioni di donne (-13%) e quasi 19 milioni di giovani (-15%) nel 2019.
Secondo gli ultimi dati Eir (Exchange Information Requirements) nel 2023 il contributo al Pil del settore viaggi e turismo è aumentato del 29,1% rispetto ai livelli pre-Covid, superando la media globale, rimasta inferiore del 4,1%.
Eppure, nonostante la ripresa economica, quella sociale ha continuato a rallentare, in particolare per le donne e i giovani che hanno maggiori probabilità di rimanere bloccati in ruoli informali, part-time o a basso salario, senza sicurezza o potenziale di crescita.
Il rapporto evidenzia, inoltre, che le donne rimangono sottorappresentate nei ruoli ad alto salario e di leadership, con la divisione di genere nell’occupazione nel settore dei viaggi e del turismo che rispecchia quasi quella dell’economia più ampia. I giovani, che costituiscono una quota maggiore della forza lavoro del settore, devono affrontare sfide non facili nell’accesso a un’occupazione stabile.