Sono situazioni più frequenti di quanto si possa immaginare e per questo è bene conoscere i propri diritti per tutelarsi. Parliamo degli imprevisti nelle crociere, come cancellazioni e ritardi. Casi in cui l’associazione Codici interviene per supportare i viaggiatori affinché ottengano il giusto risarcimento.
“Non sempre la crociera si rivela all’altezza del pacchetto turistico prenotato – dichiara Ivano Giacomelli, Segretario Nazionale di Codici –. Anche di fronte ad evidenti problemi, alcune compagnie si dimostrano sorde alle richieste dei viaggiatori. Le situazioni più frequenti sono quelle delle tappe cancellate e dei ritardi negli spostamenti. In questi casi spesso accade che la modifica non venga comunicata con le giuste modalità, sia a livello di tempistiche che di soluzioni alternative a disposizione del viaggiatore. Non solo. Queste variazioni comportano anche un peggioramento della qualità del pacchetto turistico, perché una tappa viene sostituita con una meta meno prestigiosa o perché il ritardo fa saltare un’escursione, ma questo non viene compensato a livello economico. L’importante, in questi casi, è non subire passivamente il cambio di programma. La compagnia deve comunicare le varie modifiche alla crociera nei tempi corretti, illustrando in maniera chiara le opzioni a disposizione del viaggiatore, come ad esempio il rimborso. Spesso capita, invece, che venga offerto un voucher da spendere a bordo o uno sconto per una nuova crociera, tralasciando le altre opzioni previste dalla norma e questo non permette al viaggiatore di avere un quadro della situazione completo e corretto. La scelta è limitata, quasi obbligata. Tutto ciò è scorretto ed è quello che contestiamo nell’attività legale che portiamo avanti a tutela dei diritti dei viaggiatori”.
Tra le ultime iniziative intraprese da Codici c’è quella per i problemi registrati da Costa Pacifica per due crociere nel Mediterraneo a luglio. In particolare, a scatenare la rabbia dei viaggiatori è stata la vacanza di fine mese che, a causa di un guasto, ha visto cancellare la fermata nel porto di Golfo Aranci, con la nave che da Civitavecchia ha fatto rotta su Palma di Maiorca. Le proteste maggiori sono arrivate da chi doveva imbarcarsi in Sardegna e non l’ha potuto fare. Da qui l’azione avviata per il riconoscimento di un risarcimento alla luce dei danni evidenti subiti dai crocieristi.