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Fiera, il ministro: “Qui la politica imparata da Tatarella”

"Non si può vivere nell’illusione in un mondo circondato da guerre"

Pubblicato da: Rosanna Volpe | Sab, 28 Settembre 2024 - 13:11

Ha chiuso la cerimonia di inaugurazione della Fiera del Levante il ministro delle Imprese, Adolfo Urso. “Sono felice di tornare a Bari, la terra dove tutti abbiamo imparato la politica da Pinuccio Tatarella. Sono tornato tante volte per incontri importanti”. Parla del gasdotto. “Contestato prima ma poi utile per esempio con la guerra in Russia. Liberiamoci dalle illusioni e guardiamo avanti. Il mondo che noi sognavamo non esiste. La guerra sarà ancora lunga. Noi italiani abbiamo il decreto legge per estrarre dal nostro suolo le materie prime critiche come il litio  e il cobalto. Ne abbiamo almeno 16. Servono a togliersi dalla dipendenza dalla Russia. Una subordinazione che fa male. Per garantire lo sviluppo e il benessere, non si può vivere nell’illusione in un mondo circondato da guerre. Dobbiamo agire sul principio della responsabilità e della lealtà”.

Ha parlato anche dell’ex Ilva: “Mi auguro, ma sarà una sfida difficile, che entro la prima parte del prossimo anno si possano assegnare questi asset a chi crede davvero nella siderurgia Italiana, e nella sua grande potenzialità. Se questo avverrà avremo chiuso l’intera operazione in un anno, caso unico nella storia di questo Paese”.

In sei mesi – ha detto Urso – si ripristina tutto e si fa una procedura internazionale a cui partecipano in questa prima fase di manifestazione di interesse 15 Paesi. Tre grandi player internazionali fanno manifestazioni di interesse per l’intero asset produttivo – poi si dovrà concretizzare con manifestazioni di interesse vincolanti suffragate da piani industriale, finanziario, occupazionale e su tutto dal piano ambientale – poi ci sono altri 12 che chiedono parziali asset”.
“Vi è la possibilità per altri partner – ha poi aggiunto il ministro – di intervenire in questa sede. Ieri uno dei più grossi ha detto che potrebbe intervenire in questa seconda sede, quindi non è detto si fermi il numero dei player internazionali per l’assegnazione di questi asset”.

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