Per cause in corso di accertamento c’è stata nella notte una sparatoria in un locale di Molfetta. Una ragazza di 19 anni di San Girolamo è rimasta uccisa, altri quattro feriti. Forse la sparatoria dopo una rissa. Le indagini dei carabinieri sono coordinate dalla Procura antimafia di Bari per il presunto coinvolgimento di esponenti di un clan mafioso.
Il Sindaco Tommaso Minervini sui fatti di cronaca della notte scorsa:
“Quanto è accaduto, questa notte a Molfetta, all’esterno del Lido Baiha, con una maxi rissa sfociata in una sparatoria, ci rattrista e ci preoccupa. Non si può morire a 20 anni e non si può morire così al di là delle motivazioni che sono a monte della vicenda. Tutte ingiustificabili. Tutte deprecabili. Siamo vicini al dolore che ha colpito gli affetti della giovane.
Confido nella prontezza e nella capacità investigativa degli inquirenti per la ricostruzione della dinamica degli avvenimenti e l’individuazione dei responsabili. Soprattutto abbiamo necessità di sapere perché proprio qui”.
Chi era la vittima
Aggiornamento
È morta per shock emorragico Antonia Lopez, la ragazza di 19 anni, di Bari, ferita con alcuni colpi di arma da fuoco sparati durante una lite tra rampolli di due clan rivali mentre era con amici nel Bahia Beach di Molfetta, in provincia di Bari. Le ferite sul suo corpo sarebbero diverse e concentrate per lo più sul tronco.
Quella mortale che ha provocato una forte perdita di sangue, sarebbe dovuta a un proiettile che l’ha centrata alla spalla con conseguente rottura di alcuni vasi sanguigni afferenti alla aorta. Altre lesioni, invece, sarebbero state provocate dai cosiddetti proiettili secondari, ovvero da frammenti di pallottole. Per lei è stato inutile l’arrivo del personale del 118, intervenuto sul posto su chiamata dei carabinieri, che ne ha solo constatato il decesso.
Altre quattro persone, di età compresa tra i 20 e i 26 anni, sono rimaste lievemente ferite ma le loro condizioni non sarebbero preoccupanti. Si tratta del ragazzo che era con lei, Eugenio Palermiti, 20 anni, figlio di Gianni e nipote omonimo capoclan del rione; e di Francesco Crudele, autista di Palermiti, a cui nel 2009 fu ucciso un parente in un agguato mafioso. Palermiti ha lesioni alle mani. Gli altri due feriti – a quanto è dato sapere – non hanno precedenti di polizia.