In Italia, nel 2023 sono stati spesi 150 miliardi per il cibo, mentre la cifra dedicata al gioco d’azzardo, fisico e telematico, sta per superare quota 140 miliardi di euro (tre anni prima era di 111 miliardi).
L’affiancamento delle due cifre può impressionare, ma ancor più impressionano i dati che, provenienti dall’Osservatorio nazionale del gioco d’azzardo, indicano che il 42% dei giovani di età compresa tra 14 e 19 anni ha giocato d’azzardo almeno una volta (ricordiamo che il gioco d’azzardo è vietato ai minorenni). Il 17% inizia emulando un familiare, mentre il 12% prende spunto da uno o più amici. Il 5% dei minori di 19 anni gioca una volta a settimana, mentre l’1% gioca tutti i giorni.
Quello che preoccupano amministrazioni e operatori socio sanitari è il forte rischio che corrono i giocatori di cadere nella ludopatia, la dipendenza dal gioco. Un esempio: l’anno scorso sono state 850 le persone prese in cura dai Serd (Servizi sanitari per le dipendenze) della provincia di Bari; di questi, l’84% ha più di 30 anni, il 9% ha tra 25 e 29 anni, mentre il 7% ha tra 15 e 25 anni.
I numeri, rispetto al periodo pre pandemia, sono cresciuti sensibilmente e, oggi, la Puglia ha superato la media nazionale della spesa pro capite: 2.132 euro, suddivisi in 1407 euro per il gioco online e 725 euro per il gioco fisico. La sola estate del 2023 ha registrato quasi 1,4 milioni di conti attivi in regione.
Cos’è cambiato rispetto al 2020? La pandemia e le lunghe settimane di lockdown hanno, da un lato, spostato una quota di giocatori abitudinari dal segmento del “fisico” a quello del “terrestre”, dall’altro, hanno avvicinato tante persone, che prima del periodo Covid non avevano ancora mai pensato di scommettere online, di giocare a poker online o alle slot dal computer o dal telefono di casa. La diffusione di siti senza licenza ADM ma accessibili ai giocatori italiani, ha consentito di fare il resto.
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Il rischio ludopatia e la legge regionale 43/2013
Se il gioco d’azzardo resta un passatempo, poker, slot, Bingo e scommesse sono solo un divertimento come tanti altri. Quello che, però, preoccupa le amministrazioni della Puglia e gli operatori dei servizi di assistenza socio sanitaria attivi in regione nel settore delle dipendenze è l’alto numero di giocatori che cade nel gioco compulsivo e nella dipendenza.
La regione Puglia ha deciso di intervenire per contrastare la diffusione del gioco d’azzardo patologico oltre dieci anni fa, attraverso la legge 43/2013 e con le successive modifiche.
La L.R. 43/2013, in una logica di decentramento e adattamento degli interventi, attribuisce ai comuni il potere di promuovere delle specifiche campagne di informazione e sensibilizzazione; sta in capo ai comuni anche il monitoraggio del fenomeno all’interno degli istituti di formazione e dei luoghi in cui si pratichi lo sport.
Le amministrazioni comunali, infine, devono farsi carico, in collaborazione con le aziende e le strutture sanitarie, di tutto quello che concerne il supporto psicologico, economico, di mediazione familiare e di consulenza legale (a contrasto del rischio di usura).
La regione Puglia ha istituito a sua volta l’Osservatorio regionale sul GAP (gioco d’azzardo patologico): è grazie a questo Osservatorio che la regione riesce a monitorare i risultati delle attività terapeutiche prestate nell’ambito della ludopatia, a formulare nuove proposte nello stesso ambito e a mantenere in attività il numero verde dedicato all’assistenza e alla consulenza.
La stessa legge 43/2013 ha autorizzato il marchio regionale “Libero da slot – Regione Puglia”, che viene rilasciato a quegli operatori commerciali che decidano di non installare o di disinstallare apparecchiature per il gioco d’azzardo.
Vi è, poi, lo strumento del “distanziometro”: entro 250 metri da luoghi definiti sensibili (scuole, università, biblioteche, strutture sanitarie e ospedaliere e luoghi di culti), non possono essere concesse nuove autorizzazioni; inoltre, il numero di apparecchi per il gioco installabili all’interno di un locale commerciale è deciso in base alla superficie del locale stesso.
Ogni due anni, i gestori e il personale dei centri scommesse e di tutti gli spazi dedicati al gioco devono frequentare dei corsi di formazione tenuti presso le ASL della provincia di competenza. Infine, ogni forma di pubblicità sulle sale da gioco è vietata.
Sono previste delle sanzioni comprese tra 6.000 e 10.000 euro per gestori e operatori che non ottemperino a quanto previsto dalla legge.
La legge 43/2013, infine, ha istituito il 20 maggio Giornata di Sensibilizzazione Contro il Gioco d’Azzardo, durante la quale istituti scolastici e universitari si impegnano in azioni di informazione e prevenzione dei rischi.
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Il successo della collaborazione tra ASL e Teatro Pubblico Pugliese
Anche facendo seguito a quanto previsto dalla legge regionale 43/2013, relativamente alla sensibilizzazione al fenomeno della ludopatia e ai rischi del gioco d’azzardo, i Dipartimenti Dipendenze Patologiche delle ASL della Puglia collaborano con il Teatro Pubblico Pugliese, avviando una serie di iniziative: l’obiettivo è quello di insegnare ai ragazzi e alle loro famiglie a riconoscere i segnali d’allarme e i rischi collegati al gioco d’azzardo.
Grazie alla immensa forza comunicativa del teatro, i giovani e i giovanissimi sono coinvolti in attività che li portano ad essere partecipi del messaggio che trasmettono, interiorizzandolo nell’atto della recitazione.
Ogni città della Puglia ha progettato e realizzato dei percorsi culturali differenti: laboratori artistici, proiezioni, spettacoli e incontri di sensibilizzazione, con il coinvolgimento, ovviamente di istituti scolastici, teatri e associazioni.
Laboratori artistici che hanno coinvolto oltre mille studenti a Bari e provincia, con il progetto “Cambiamo gioco, insieme“; incontri di teatro e spettacolo finale a Brindisi; progetto “Gioca, Pensa, Vinci – Il lato sano del gioco” a Lecce; progetto “La Grande Scommessa” nella provincia di Barletta-Andria-Trani, sulla base di interviste anonime ai pazienti seguiti per la dipendenza dal gioco; percorsi di scrittura creativa, musica, canto, video making a Foggia; laboratori per la realizzazione di una stagione di podcast sul gioco d’azzardo e sulla ludopatia a Taranto: il successo di queste esperienze e di questi progetti sono il segnale che la cittadinanza ha saputo cogliere positivamente lo stimolo proposto dall’amministrazione regionale e dal Teatro Pubblico Pugliese.