Problemi a Bari per le occupazioni di suolo pubblico dei locali. I ristoratori, soprattutto del centro storico, sono sul piede di guerra e stanno organizzando una manifestazione per venerdì 20 settembre. “La realtà di questi giorni ci consegna un quadro legato alla ristorazione estremamente preoccupante – si legge in una nota a firma dell’Unione ristoratori – Da un lato abbiamo registrato con grande soddisfazione l’ insediamento del Tavolo Permanente di Confronto con l’amministrazione comunale. Evento auspicato da diversi mandati. Siamo grati al nuovo governo cittadino di aver finalmente dato corpo alla richiesta da noi reiterata durante la campagna elettorale. Lo consideriamo un riconoscimento al ruolo strategico del comparto della ristorazione nell’ alveo dei servizi fondamentali svolti in favore della collettività e del turismo. Ad esempio, le attività legate alla gastronomia danno un contributo determinante al giudizio positivo dei tanti turisti che affollano la città. D’altro lato a livello amministrativo preoccupa l’attuale tema dell’occupazione di suolo pubblico che rischia di mettere in forse la sopravvivenza di molte attività.
Nelle richieste di rinnovo periodico delle autorizzazioni nelle zone con vincolo paesaggistico, molto estese in città e spesso individuate con dubbio fondamento, è entrata a gamba tesa la Soprintendenza avocando a sé la specifica competenza”.
“Pur riconoscendo l’importante ruolo sulla tutela dello straordinario patrimonio storico, artistico, architettonico del nostro Paese, cui tutti siamo legati, riteniamo che in alcuni temi quotidiani della vita sociale con il tema di occupazione di suolo pubblico sia opportuno che debba essere il Comune ad occuparsene, nel quadro di una gestione oculata ed equilibrata degli spazi pubblici rispetto al diritto di svolgere le attività commerciali e garantire servizi alla collettività – si legge nella nota – Prendiamo atto dell’impegno, confermato nel primo incontro del tavolo di confronto, a redigere nel più breve tempo possibile un nuovo regolamento cittadino, superando quello attuale in vigore dal 2012 . Il nuovo regolamento dovrà, tra l’altro, tener presente in accordo con tutte le patti coinvolte, delle mutate condizioni climatiche e della frequenza di eventi atmosferici anche estivi estremi ed improvvisi e della conseguente necessità di garantire sicurezza e incolumità alle persone sedute ai tavoli all’aperto. Siamo quelli che queste criticità le vivono quotidianamente sulla propria pelle e non poter usufruire di spazi esterni sicuri e confortevoli per le molte attività che hanno superfici interne esigue sarebbe sinonimo di chiusura con pesanti ricadute sul piano occupazionale e il consistente mancato introito delle casse del Comune. Nelle zone vincolate le richieste di rinnovo sono rimaste inevase da molti mesi, mentre controlli, verbali e chiusure sono ripresi in un quadro di incertezza e confusione”.
I ristoratori chiedono che venga ritirato il provvedimento della Soprintendenza che impone il distanziamento dei gazebo dai muri. “In molti casi i costi di adeguamento (andrebbe cambiata struttura ed ombrellone) sono incompatibili con le possibilità economiche delle attività a fronte di un beneficio estetico e funzionale per la collettività assai discutibile”. E’ stata indetta quindi una manifestazione per venerdì 20 settembre alle ore 10 in piazza Ruggiero il Normanno: la richiesta è di una proroga fino alla redazione di un nuovo regolamento condiviso.