Un paziente psichiatrico 40enne, accusato di lesioni gravi per aver colpito al volto nell’ospedale di Ostuni nel marzo del 2020 un operatore socio sanitario, è stato assolto in primo grado dal tribunale di Brindisi, perché “al momento del fatto era in tale stato di mente da escludere la capacità di intendere e di volere”. L’aggressione ai danni dell’operatore sanitario avvenne in piena emergenza covid. Il 40enne venne condotto in ospedale dai carabinieri il 30 marzo del 2020, in quanto aveva già assunto comportamenti ritenuti violenti nei confronti di alcuni commercianti del comune di Carovigno, dove risiede. Giunto nella struttura sanitaria ad Ostuni, mentre era in attesa di ricevere l’assistenza medica colpì con un pugno al volto un operatore sanitario. La vittima perse conoscenza e fu trasferita in codice rosso nel reparto di neurochirurgia del ‘Perrino’ di Brindisi, a causa, come emerge dagli atti, di un trauma cranico e della frattura composta dell’osso occipitale e per la presenza di multipli focali lacerocontusivi frontali. Il 40enne fu fermato e nei suoi confronti venne disposta la custodia cautelare in un luogo di cura.
Durante le indagini, già prima della richiesta di rinvio a giudizio, erano state eseguite consulenze tecniche nei confronti dell’uomo per accertare la sussistenza della capacità di intendere e volere dell’uomo al momento dell’aggressione. Nel corso del dibattimento sono stati ascoltati tutti i militari intervenuti nella mattinata del 30 marzo 2020, i sanitari, la persona offesa che si era costituita parte civile, i consulenti tecnici e il perito. Il pubblico ministero avevo richiesto nei confronti dell’uomo una condanna a tre anni. La difesa del 40enne, rappresentata dall’avvocato Pasquale Lanzilotti, aveva avanzato richiesta di assoluzione, accolta dal giudice.