Dalle piste ciclabili “incomplete” a quelle “pensate male” e “pericolose”. Accade a Bari, in particolare nella zona industriale tra il quartiere San Paolo e Modugno. Tanti i lavoratori che, quotidianamente, raggiungono la zona con i mezzi a due ruote, ma la zona è frequentata anche da appassionati delle due ruote. Per alcuni però, le piste ciclabili sono delle vere e proprie “cattedrali nel deserto” e, nonostante la presenza di queste ultime in alcuni tratti, ce ne sono altri in cui il lavoro è “rimasto incompiuto” rendendo “molto pericoloso” il transito.
La situazione è analoga in diverse zone. “Percorrendo il tratto appena dietro al negozio Decathlon ci sono zone in cui la pista è incompleta – spiega un cittadino – senza contare che c’è un piccolo ponte dedicato ai ciclisti con una discesa molto ripida che finisce praticamente sulla strada. Nella zona ci sono molte situazioni di questo genere. Sono tanti i lavoratori che non avendo l’auto percorrono la zona industriale in bici o monopattino dopo essere scesi dal treno. Le condizioni però sono terribili: una volta interrotte le piste, di fatto incomplete, non resta che l’asfalto, un vero e proprio colabrodo tra buche e avvallamenti. È molto pericoloso. Non sono fatte male eh, ma sono pensate male. Inoltre tra Bari e Modugno non ci sono raccordi, un peccato. Prima della burocrazia bisogna pensare alla sicurezza”, conclude. Parole a cui fanno eco quelle di un altro cittadino.
“Personalmente non transito in bici, ma in auto per diverse faccende di lavoro e le piste ciclabili della zona sono qualcosa di vergognoso. Molte volte chi viaggia in monopattino o bici deve percorrere alcuni tratti su strada, anche quella è messa male. Qui ci transitano auto, ma anche camion. In alcuni punti non c’è visibilità, è davvero pericoloso”, ha concluso. Un’odissea, quella delle ciclabili, che non si ferma alla zona industriale. Diverse le lamentele anche da altre zone della città, come ad esempio la zona che collega il tratto dell’aeroporto al quartiere San Paolo, ma anche Palese, dove i cittadini avevano protestato sia per via della realizzazione della pista ciclabile sul lungomare a detta degli stessi “fatta frettolosamente e male” per questo pericolosa, sia per quella in via Francesco Speranza, piena di tratti con scarsa visibilità che mettono in serio pericolo la vita di pedoni e ciclisti. “Se si vuole arrivare in bici o in monopattino al San Paolo da Palese bisogna fare i conti con il fatto che si rischia la propria incolumità – ha spiegato una cittadina – le piste? A un tratto finiscono, resta la strada, rattoppata male e con automobilisti che sfrecciano incuranti perché diciamoci la verità, qui non c’è rispetto per chi utilizza questi mezzi. Andrebbe rivisto un po’ tutto, ma speriamo che nel frattempo non ci caschi il morto”, ha concluso.