Che nella Ssc Bari ci fosse un po’ di improvvisazione nella definizione delle strategie societarie, si era notato da tempo. Ma quest’anno i fatti sono ancora più evidenti perché, contrariamente a quanto accaduto nelle scorse stagioni, alla guida di questo Bari c’è un allenatore che non le manda a dire e che non ha paura di dire le cose come stanno.
Bel personaggio questo Moreno Longo da Grugliasco, un allenatore che si sta facendo apprezzare non solo per le sue doti tattiche, ma anche per come affronta le telecamere. In passato abbiamo avuto a che fare con allenatori aziendalisti che nascondevano le loro perplessità o remore, raccontando sempre la solita solfa. Addirittura il buon Michele Mignani riuscì a dichiarare che “allenava quello che gli dava la società”. Un pensiero sicuramente di facciata, ma che non venne ben visto dalla tifoseria biancorossa.
Tornando a Longo, non ha mai nascosto, sin dai suoi primi passi da tecnico del Bari, le lacune dell’organico biancorosso e ha più volte esternato il suo malessere per una campagna acquisti che stentava a decollare. Coerentemente col suo modo di rapportarsi con media e tifoseria, ha sempre asserito che avrebbe dichiarato l’obiettivo stagionale solo a calciomercato terminato. E come dargli torto…
Ebbene, la sessione estiva di calciomercato si è conclusa lo scorso venerdì e il trainer del galletto ha parlato chiaramente di obiettivo salvezza per questo Bari. Dichiarazioni che non fanno una piega e che rispecchiano l’avvio stentato, soprattutto in termini di risultati, della compagine barese. Ma, molto probabilmente, l’ex tecnico del Frosinone è giunto a questa considerazione anche dopo aver analizzato e valutato la rosa che Magalini e De Laurentiis gli hanno messo a disposizione. Lo stesso presidente del Bari che, qualche tempo fa, dichiarò in maniera avventata e prima che la rosa venisse terminata, che l’obiettivo del Bari sarebbero stati i playoff.
C’è da dire che se Luigi De Laurentiis avesse parlato di obiettivo salvezza, avrebbe abbassato troppo l’asticella aumentando a dismisura i malumori di una piazza già sul piede di guerra. Ma l’aver completato la rosa in ritardo, ricorrendo quasi esclusivamente ai calciatori in prestito, non può che far propendere la bilancia verso il pensiero dell’allenatore biancorosso
Tuttavia, nonostante questo avvio di campionato stentato e i soli 2 punti racimolati in 4 partite, questo Bari targato Moreno Longo sembra possedere delle qualità diverse da quelle della squadra che è quasi scivolata in serie C. Esclusa la gara contro la Juve Stabia, la formazione allenata da Moreno Longo, ha disputato delle buone prove contro Modena, Sassuolo e Sampdoria: non sono arrivati i 7 punti auspicati, ma questa è una squadra lontana parente di quella svogliata, noiosa ed inconcludente che stava sprofondando in serie C.
Quello che lascia ben sperare sono le condizioni psicofisiche dei nuovi arrivi: c’è un Manzari che potrebbe diventare la rivelazione del campionato, ma anche un Lasagna tutto sommato positivo, rigore sbagliato a parte. Sembrano già integrati Falletti e Lella, mentre sono da rivedere i vari Favasuli, Obaretin, Sgarbi, Oliveri, Novakovich e Mantovani. Tutti da scoprire invece gli ultimissimi arrivati Coli Saco, Simic, Tripaldelli e Favilli. Sperando che, anche loro, siano in condizioni psicofisiche accettabili per evitare situazioni pericolose già viste lo scorso anno.
Foto Ssc Bari