Evitare il contatto diretto con persone che hanno lesioni cutanee simili a quelle di Mpox; evitare il contatto con oggetti o capi di vestiario di una persona affetta da Mpox (o con sospetta infezione); lavare spesso le mani e, infine, monitorare i propri sintomi e la comparsa di eruzioni cutanee sospette entro 21 giorni da un contatto a rischio: queste le raccomandazioni degli esperti della Società Italiana di Igiene (Siti) sul vaiolo delle scimmie.
Arrivano “dopo la tempestiva circolare del ministero della Salute” sulla malattia e sono contenute in uno ‘slide kit’, ispirato a raccomandazioni internazionali, che la Società mette “a disposizione di operatori e cittadini desiderosi di informarsi sull’argomento”, afferma Silvio Tafuri, coordinatore del gruppo di lavoro “Prevenzione e Gestione delle Emergenze” della Siti che ha predisposto lo slide kit.
Al momento, si legge in una nota della Siti, il rischio di contrarre il Mpox è considerato “basso/molto basso” per i soggetti residenti nell’Unione Europea “ma è bene condividere le raccomandazioni”.
Diffuse anche le raccomandazioni per i viaggiatori: evitare il contatto con animali selvatici (in particolare primati e roditori), evitare contatti sessuali (o contatti stretti) con soggetti in cui è nota (o comunque sospetta) la recente infezione da Mpox (o che siano stati contatto di casi di Mpox), evitare contatti sessuali (o contatti stretti) con soggetti che presentano lesioni cutanee sospette. È sempre consigliabile, nota la Siti, consultare le linee guida del paese ospitante prima di effettuare un viaggio. Data l’affinità con il virus del vaiolo umano, la ricerca clinica si interessa di Mpox da molti anni e questo ha portato a sviluppare alcuni preparati vaccinali. Il vaccino Mva-Bn, al momento utilizzabile in Italia su soggetti ad elevato rischio, prevede una somministrazione sottocutanea, con 2 dosi separate con seconda dose a non meno di 28 giorni dalla prima.