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Sempre più medici aggrediti in Puglia: “Servono risposte concrete”

L'appello del presidente dell'Ordine dei Medici di Bari, Filippo Anelli

Pubblicato da: redazione | Mer, 21 Agosto 2024 - 18:39

“In Puglia stiamo assistendo a un’escalation di aggressioni ai danni di medici e personale sanitario. Violenze a Bari, Foggia, Lecce, fino all’episodio denunciato ieri e avvenuto in questi ultimi giorni in provincia di Taranto: sono sintomi inquietanti di una disfunzione del sistema”. Commenta così Filippo Anelli, Presidente dell’Ordine dei medici di Bari l’ennesima aggressione ai danni di medico, avvenuta qualche giorno fa a Maruggio, in provincia di Taranto, in seguito alla quale la giovane specializzanda, impegnata come guardia medica, ha annunciato le proprie dimissioni.

“Evitiamo che anche questa collega – afferma Anelli – cui va tutta la nostra vicinanza, lasci il posto di lavoro. Chiediamo al Presidente Emiliano di garantirle sicurezza, in caso affidandole una sede diversa. Le sue dimissioni sarebbero una sconfitta per l’intero sistema e questo non possiamo permetterlo. Chiediamo inoltre al Presidente della Regione Puglia di essere ricevuti per un confronto su come mettere in atto risposte concrete. Va bene aver approvato le linee guida ma oggi serve un intervento immediato.”

“Il Governo ha già messo in atto alcuni provvedimenti – riconosce Anelli – ma bisogna fare di più. Non basta la repressione per arginare un fenomeno che ha molte cause, prima tra tutte la scarsità del personale sanitario, dovuta a decenni di definanziamenti. Non basta la procedibilità d’ufficio, se gli episodi non vengono portati alla luce per celare disorganizzazioni e malfunzionamenti. Non bastano le attestazioni di solidarietà e di fiducia nei medici, se al primo intoppo diventano i capri espiatori di quello che non va”.

“Servono – continua Anelli – risposte. Servono risorse per arginare la fuga del personale sanitario. Servono più medici, in ospedale e sul territorio, meglio pagati e più valorizzati. In questa situazione anche il rischio clinico aumenta, così come la possibilità di errore. Servono reali misure di sicurezza per restituire serenità ai professionisti”.

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