E’ manna la pioggia sui campi arsi da mesi dalle temperature sopra la media e dalla siccità, ma gli scrosci di acqua degli ultimi giorni hanno portato solo un sollievo temporaneo, non è cambiato nulla rispetto gli invasi che registrano solo il 30% di quanto invasato l’anno scorso. Ad affermalo è Coldiretti Puglia, sulla base dell’Osservatorio delle risorsi idriche di ANBI.
II maltempo è manna per gli agricoltori – spiega Coldiretti Puglia – ma per essere di sollievo la pioggia deve durare a lungo, cadere in maniera costante e non troppo intensa, mentre i forti temporali, soprattutto con precipitazioni violente provocano danni.
Per la siccità e le temperature ben al di sopra della norma sin dall’inverno ne hanno fatto già le spese le clementine che sono finite al macero, compromesse – ricorda Coldiretti Puglia – dalla mancanza di acqua che ne ha inibito l’accrescimento, ma anche la produzione di grano per fare pane e pasta risulta dimezzata per effetto della prolungata siccità che ha stretto tutta la regione in una morsa per mesi causando il taglio delle rese. La crisi idrica ha determinato un calo drastico di foraggio verde nei pascoli con l’aggravio dei costi – incalza Coldiretti Puglia – per l’acquisto di mangimi per garantire l’alimentazione degli animali nelle stalle, ma anche gli apicoltori hanno dovuto dire addio ad oltre 1 vasetto di miele su 2 con le api stremate senza cibo per le fioriture azzerate, con il 60% in meno di raccolta condizionata dal caldo e dalla siccità. Ma a preoccupare – continua Coldiretti Puglia – sono le previsioni della prossima campagna di raccolta delle olive, dove si stima un crollo del 50% rispetto all’anno scorso, con effetti altrettanto gravi sulla produzione di olio extravergine.
Per sostenere le produzioni pugliesi, resistere ai cambiamenti climatici e difendere la sovranità alimentare – afferma Coldiretti Puglia – occorre contrastare l’aumento vertiginoso dei costi di gestione delle aziende agricole e realizzare nuovi sistemi di irrigazione ma – continua Coldiretti regionale – servono anche opere infrastrutturali di manutenzione, risparmio, recupero e riciclodelle acque potenziando la rete di invasi sui territori, creando bacini e utilizzando anche le ex cave per raccogliere l’acqua piovana in modo da raccoglierla quando è troppa e gestirne l’utilizzo quando serve.