Sono stati recuperati dai sommozzatori dei vigili del fuoco i corpi di due dei sei dispersi del naufragio della Bayesian. Proseguono senza sosta le operazioni di ricerca degli altri dispersi con l’impiego di risorse navali, aeree e subacquee. I sub stanno infatti operando con l’ausilio di un ulteriore veicolo subacqueo a controllo remoto Rov.
Il “robot” è capace di operare sul fondale marino fino ad una quota di 300 metri e un’autonomia tra le 6 e le 7 ore. Il dispositivo messo in campo dalla Guardia Costiera, dotato di un’avanzata tecnologia che permette di indagare i fondali e di registrare video e immagini dettagliate, punta a fornire elementi utili e puntuali per ricostruire la dinamica dell’incidente a beneficio della Procura della Repubblica di Termini Imerese.
Questa mattina si è svolto un nuovo breafing a Porticello tra vigili del fuoco, capitaneria di Porto e diversi tecnici e ingegneri per fare il punto della situazione. Le immersioni dei sub sono riprese subito dopo la riunione. Il relitto dello yacht, di proprietà del magnate britannico Mike Lynch che figura tra i dispersi con la figlia Hannah, il presidente di Morgan Stanley International, Jonathan Bloomer, e sua moglie, tutti e quattro cittadini britannici, e l’avvocato americano Christopher Morvillo (legale di Lynch) con la consorte, è adagiato sulla fiancata di dritta, a una profondità di circa 50 metri. Secondo una prima ispezione esterna, lo scafo non presenterebbe falle e l’albero maestro in alluminio, alto 75 metri, sarebbe integro.
Ad attirare l’attenzione dei sub è stata anche la grande deriva mobile dell’imbarcazione, parzialmente sollevata perché il veliero si trovava in rada. Il pescaggio in assetto di navigazione del cosiddetto corpo morto, che nel caso del Bayesian è di circa dieci metri, mira infatti ad assicurare stabilità all’imbarcazione. Il sollevamento della deriva potrebbe quindi avere in qualche modo favorito il repentino affondamento dello yacht, avvenuto secondo le riprese di alcune telecamere del litorale, nel giro di un minuto.
Un fratello di Bloomer, Jeremy, intervistato dalla Bbc, rifiuta in ogni caso di arrendersi al peggio, almeno fino a quando i cadaveri non saranno recuperati. L’operazione dei subacquei è una procedura inevitabilmente “lenta”, ha riconosciuto Jeremy Bloomer. “Potrebbero essersi formate sacche di aria, ma non lo sappiamo – ha poi aggiunto -. Per questo è ancora tempo di aspettare e sperare, tenendo le dita incrociate”.