Neanche il più pessimista tra i tifosi del Bari avrebbe potuto immaginare una sconfitta così pesante contro la Juve Stabia nell’esordio in campionato. Le buone indicazioni fornite dalla squadra di Longo nel pre campionato, avevano trasmesso sensazioni positive a tutta la piazza. Davanti a quasi 21mila spettatori, vogliosi di riscatto dopo la sconcertante stagione 2023/24, la compagine biancorossa è sembrata la brutta copia della squadra dello scorso anno: soprattutto nel primo tempo, gli uomini di Longo non hanno calciato mai verso la porta avversaria: un triste dejà vu. Le cose sono andate leggermente meglio nella ripresa con l’inserimento di Novakovich al posto di uno Sgarbi apparso ancora non pronto per il campionato di serie B. Ma, nonostante l’inserimento dell’attaccante statunitense, il Bari non è riuscito ad effettuare la rimonta, subendo addirittura la terza rete stabiese: un’umiliazione troppo grande per tutto l’ambiente biancorosso: la partita contro le ‘vespe’ avrebbe dovuto sancire la ripartenza dopo lo scempio dello scorso anno, invece offrendo prestazioni simili, si rischia di perdere un’altra buona fetta di tifo biancorosso.
A fine gara, l’allenatore Moreno Longo, ha puntato il dito sulla scarsa abnegazione e concentrazione dei suoi calciatori: emblematico il riferimento alle marcature sui calci d’angolo con alcuni suoi uomini che non hanno rispettato le consegne. Ma di queste disattenzioni ne abbiamo viste tante lo scorso anno, ma nell’attuale campionato non si potrà contare sugli interventi miracolosi di Valerio Di Cesare. Restando in tema difesa, il pur valido Vicari, non sembra possedere la personalità per guidare il reparto arretrato, senza considerare l’inadeguatezza di Pucino nel ruolo di terzo centrale di destra. Ma quello che non convince in questo Bari è il centrocampo: Maiello e Benali si pestano i piedi e non riescono a fare filtro nella maniera migliore: diverse volte, durante la partita di sabato, i calciatori della Juve Stabia sono riusciti ad entrare nell’area barese indisturbati. In attacco, Lasagna è troppo isolato e dovrebbe essere affiancato da un’altra punta, con Sibilli libero di svariare alle loro spalle. Continua a non convivere Favasuli e risulta inspiegabile la scelta di rinunciare ad uno dei ‘meno peggio’ dello scorso campionato come Giacomo Ricci.
Il malumore di mister Longo è abbastanza lapalissiano e fa il palio con quello di Antonio Conte alle pendici del Vesuvio: i bookmakers potrebbero iniziare a fissare delle quote sulle loro eventuali dimissioni. Ma su questo va fatta chiarezza, perché mentre a Bari si è investito poco o nulla puntando ancora una volta sui prestiti con una squadra che, l’anno prossimo, sarà da rifare ancora una volta, a Napoli il buon Aurelio De Laurentiis ha già investito circa 80 milioni e altri calciatori come Neres, Lukaku e Gilmour sono in procinto d’indossare la maglia azzurra. A Bari, invece, il calciomercato è fermo dal 7 agosto, giorno in cui venne ufficializzato il difensore Mantovani. Quindi, le similitudini tra Napoli e Bari di questo avvio di campionato si fermano alle roboanti sconfitte contro Verona e Juve Stabia, perché nella prima squadra della Filmauro si investe, nella succursale ‘no’ e la formazione di Longo ha urgentemente bisogno di almeno 3 pedine titolari: difensore, centrocampista e trequartista. Ma anche se dovessero arrivare, andrebbero poi aspettati e fatti integrare con conseguente perdita di tempo e punti, un po’ come accaduto lo scorso anno: anche questo un triste e pericoloso dejà vu. Sul fronte uscite, la società dei De Laurentiis avrebbe trovato l’accordo con l’Empoli per il trasferimento in prestito dell’attaccante Akpa Chukwu: la giovane punta andrebbe a rinforzare la formazione primavera toscana. Operazione alquanto discutibile che conferma, ancora una volta, la poca voglia dei De Laurentiis di investire nel settore giovanile biancorosso (oltre che nella prima squadra). Sarà, ma da quando il Ds Cristiano Giuntoli ha salutato i De Laurentiis, i disastri tecnici e le scelte scellerate a Napoli come a Bari sono aumentate a dismisura. Solo una coincidenza?
Quello che preoccupa maggiormente è che, ad oggi, questa rosa è addirittura più debole e scarna di quella dello scorso anno. Insomma, ai De Laurentiis piace giocare col fuoco, ma anche con la passione del popolo biancorosso. Tifoseria biancorossa che da giorni si interroga anche su che fine abbia fatto lo sceicco Al Sabah: visto il recente passato, il silenzio potrebbe anche rappresentare un elemento positivo, a patto che non duri a lungo e che si faccia chiarezza quanto prima e a prescindere dall’epilogo.
foto Ssc Bari