Un un nuovo capitolo della cybercriminalità, un’enorme quantità di dati personali di cittadini statunitensi è finita nelle mani degli hacker. Secondo il sito di esperti Bleeping Computer, un gruppo di criminali ha rubato e poi diffuso online un database contenente 2,7 miliardi di informazioni sensibili, che ipoteticamente interessano tutti i i cittadini negli Stati Uniti.
Il numero è comprensivo dei vari dettagli rubati su ogni vittima digitale, tra cui nomi, numeri di previdenza sociale, email e indirizzi di casa. Si ritiene che i dati, che non sono crittografati, siano stati ottenuti da un broker chiamato National Public Data, che assembla profili di individui raccogliendo informazioni da fonti pubbliche, da rivendere poi per vari scopi, dal controllo dei precedenti penali a indagini di polizia. Come ricorda Bleeping Computer, ad aprile il collettivo di hacker USDoD ha tentato di vendere 2,9 miliardi di record che sosteneva fossero stati rubati alla stessa società, con dati di persone negli Stati Uniti, nel Regno Unito e in Canada. Il prezzo per l’intero database era di 3,5 milioni di dollari. Non è così semplice confermare che le informazioni aggregate includano ogni persona negli Stati Uniti ma, per gli esperti, è probabile che all’interno ci siano più riferimenti per chiunque viva nel paese. Stando ai controlli incrociati del sito, diverse informazioni sono accurate, ma in altri casi i numeri di previdenza sociale vengono associati a persone sbagliate.
Bleeping Computer ipotizza che i dati potrebbero provenire da un archivio non aggiornato, valido solo in parte. Ne dà notizia l’Ansa.