I risultati dei controlli dell’Ispettorato nazionale del lavoro sui rischi lavorativi legati all’esposizione al caldo confermano la necessità di un bollino che certifichi la legalità sul fronte delle norme sulla sicurezza nei luoghi di lavoro, e controlli a tappeto sulle aziende, specie quelle agricole e i cantieri che utilizzano lavoratori stranieri per la propria attività. Altrimenti è evidente che si verificheranno altre tragedie, per cui non si potranno versare lacrime ipocrite e di circostanza senza aver concretamente agito per evitarle.
Il Codacons torna a chiedere l’adozione del bollino di legalità, come già fatto dopo il caso del bracciante indiano, Satnam Singh, vittima di un incidente sul lavoro e abbandonato in condizioni gravissime davanti alla sua abitazione. Una tragedia troppo rapidamente caduta nel dimenticatoio, e che invece avrebbe già dovuto dare il via a un profondo intervento nel settore.
Il caporalato, infatti, rimane ancora oggi in funzione e rende enormemente alle aziende in termini economici, poiché sfrutta la necessità dei lavoratori stranieri di trovare un impiego in Italia: anni di chiacchiere e promesse da parte della politica non hanno ottenuto granché in termini di repressione del fenomeno – spiega il Codacons. Per questo è indispensabile l’adozione di un certificato di legalità che attesti il rispetto delle leggi, della sicurezza, e dei diritti dei lavoratori da parte delle aziende agricole di tutta Italia.
Un certificato che può essere rilasciato dalla Guardia di Finanza, a seguito di controlli eseguiti direttamente presso le strutture lavorative e che devono portare non solo alla chiusura di quelle aziende che non rispettano i requisiti di legge o che sfruttano e mettono a rischio la sicurezza dei lavoratori, ma anche al blocco della commercializzazione dei loro prodotti sul territorio.