È dramma siccità nelle regioni del Sud Italia. Dalla Sicilia alla Puglia, dalla Basilicata alla Sardegna, si moltiplicano i danni legati alla mancanza di pioggia, che sta praticamente azzerando i raccolti a partire dal grano, dove si stimano cali fino al 70%, campi di foraggi ed erba medica letteralmente bruciati, coltivazioni di frutta e ortaggi in difficoltà e nubi persino sulla vendemmia e sul raccolto delle olive, secondo il monitoraggio della Coldiretti, mentre nelle stalle continuano a morire gli animali. Secondo Coldiretti ad aggravare gli effetti dei cambiamenti climatici ci sono le carenze infrastrutturali, divenute ormai croniche con reti colabrodo che disperdono anche la poca acqua disponibile. Inoltre, la siccità ‘brucia’ 33mila posti di lavoro al Sud, stima un’analisi di Coldiretti, elaborata sulla base dei dati Istat relativi all’occupazione nel primo trimestre del 2024.
La quasi totalità dei posti in meno registrati complessivamente nel settore agricolo tra gennaio e marzo riguarda le campagne del Sud Italia (al Nord i lavoratori aumentano, al Centro calano di un migliaio) ancora oggi in piena emergenza idrica. Nei campi, fa sapere l’organizzazione agricola, la siccità ha bruciato in Italia un campo di grano su 5, emerge dall’analisi Coldiretti su dati Cai-Consorzi Agrari d’Italia. In Puglia si registrano rese per ettaro praticamente dimezzate, mentre in Sicilia molte aziende hanno addirittura rinunciato a raccogliere, mentre in alcune zone la produzione è stata letteralmente azzerata, facendo prevedere un crollo della produzione nazionale intorno ai 3 miliardi di chili, la più bassa degli ultimi 15 anni. L’unica notizia positiva arriva dalla qualità, mediamente buona-ottima.