“Chi ben comincia è a metà dell’opera, questo è noto a tutti. Un potenziale harakiri, quello dei laforgiani de “La Giusta Causa” che, nelle more di proditorie richieste (pretese) di plurimi assessorati strategici, criticano aspramente (e sterilmente) l’ordinanza emanata dal Sindaco atta a migliorare la vivibilità e le generali condizioni di degrado di piazza Umberto e piazza Moro”. Comincia così la lunga lettera che Mario Coccioli, consigliere presso il Municipio 1 con Progetto Bari ha voluto scrivere per rispondere alle polemiche della Giusta Causa sull’ordinanza antidegrado approvata negli scorsi giorni con l’obiettivo di arginare fenomeni come spaccio di droga nelle piazze.
“Esordire in questa maniera è diabolico – prosegue – specie ove si consideri che i “giochi” sono tutt’altro che chiusi e che, come promesso dal Sindaco, non verrà fatta applicazione del cosiddetto “manuale Cencelli” nella composizione della giunta. Sfugge loro, forse, che tale ordinanza riveste i caratteri di contingenza e urgenza la quale, in aggiunta, non è di certo stata ravvisata unilateralmente dal Sindaco bensì in primis dai cittadini stessi, che conoscono a menadito le criticità delle aree interessate dal provvedimento. La sua durata sino al 30 settembre 2024, poi, è la plastica dimostrazione della volontà di agire subito e, altrettanto repentinamente, di verificare la reale efficacia dell’ordinanza: in altre parole, nulla vieterà al Sindaco, sulla scorta di questa esperienza, di rivedere quanto disposto e, auspicabilmente, migliorarlo anche a tutela delle fasce più deboli.
Giochi di mera retorica, toni da opposizione, autoreferenzialità (chi ha mai disconosciuto le politiche di welfare cittadino? -intelligenti pauca-), sterile polemica ed assenza di soluzioni concrete da parte dei laforgiani non possono che porre le basi per un inizio travagliato di governo cittadino congiunto. Se è vero che una rondine non fa primavera, l’intera coalizione di sinistra può solo auspicarsi, d’ora in avanti, un dialogo virtuoso, scevro di retorica, fatto di proposte (e controproposte) reali e concrete nonché di dissenso manifestato con i mezzi opportuni e consoni di chi, ad oggi, ha sempre riferito di sentirsi parte di una coalizione unica”, ha concluso.